Google potrebbe veder svanire l'acquisizione di
ITA Software, affare annunciato da Mountain View
la scorsa primavera. Già perchà©
Microsoft ha annunciato che entrerà a far parte di
FairSearch, la coalizione che si oppone a questa acquisizione. L'entrata in gioco del gruppo di Redmond, chiaramente un nome di peso nel mondo informatico, potrebbe di fatto spostare l'ago della bilancia a favore di chi si schiera contro l'operazione di Google.
La decisione di schierarsi a favore di FairSearch
è stata motivata da Microsoft come mossa a salvaguardia dell'economia del turismo online. In pratica se ITA Software, che controlla
circa il 65% delle ricerche online di
voli aerei negli States, dovesse essere acquistata da Google, l'intero settore cadrebbe nelle mani di Mountain view. Sì, perchà©
tutte le tecnologie alla base delle ricerche di voli aerei attualmente sul mercato sono fornite dalla stessa ITA Software.
Expedia,
TripAdvisor,
Kayak e
Hotwire, solo per citare alcuni fra i portali più conosciuti,
sfruttano tutti i servizi forniti dalla stessa ITA Software. Chiaramente la decisione di prendereparte attiva nella vicenda è stata presa da Microsoft per tutelare "
Farecast", sezione di
Bing dedicata ai viaggi, e anch'essa sviluppata su tecnologie fornite da ITA Software.
Roshan Mendis, presidente di
ZUJI e portavoce di FairSearch, è convinto che una "minore competizione nelle ricerche di voli negli USA avrà come risultato una minore innovazione nella ricerca globale di viaggio e, ancora più importante,
garantirà minore pressione sulle agenzie per offrire prezzi inferiori ai clienti". Il monopolio di Google potrebbe avere dei risultati negativi, non solo nella concorrenza, ma anche nell'offerta ai clienti finali.
Dal canto suo Google, dopo che la notizia della mossa di Microsoft è stata diffusa, ha commentato affermando che tale presa di posizione è legittima, in quanto Redmond rappresenta la rivale più accreditata di Mountain View, una mossa prevedibile all'interno di uno scenario di libera concorrenza insomma.
A questo punto sarà interessante capire come si svilupperà la vicenda, se il gruppo FairSearch, rinvigorito dall'entrata di Microsoft,
riuscirà a portare Google di fronte all'Antitrust statunitense.