Sandy Bridge difettosi, Intel li richiama

Un problema al controller SATA in alcuni chipset destinati ai chip Sandy Bridge - P67 e H67 - costringe Intel a richiamare i processori difettosi. Impatto finanziario di 1 miliardo.

Autore: Andrea Sala

Ieri Intel ha comunicato di aver individuato dei problemi ai controller SATA integrati in alcuni chipset della famiglia Sandy Bridge, ossia le CPU Core ix-2000 di seconda generazione.
In particolare si tratta di un bug relativo alla serie 6 dei suddetti chipset, evidenziato nell'architettura dei prodotti P67 e H67. Si tratta di un problema che, con l'andare del tempo, presenta dei cali prestazionali delle porte SATA, coinvolgendo anche tutti i dispositivi che sfruttano il bus in questione per lavorare con il processore, ossia hard disk e unità  ottiche
Alla lunga il segnale degraderebbe fino alla sua completa scomparsa, causando evidenti malfunzionamenti di sistema. Il fatto coinvolge solo le porta SATA II e non le più recenti SATA III.
Il bug, quindi, riguarda il processo costruttivo dei chipset in questione e sarebbe ormai stato replicato in ben 8 milioni di processori. L'unico rimedio, a questo punto, è riprogettare il design dei prodotti a livello di silicio.

I chipset incriminati, fra l'altro, erano già  alla seconda revisione: in quella precedente, ironia della sorte, il malfunzionamento non era stato riscontrato.
Intel ha già  avvistato gli OEMha fermato la produzione e la commercializzazione dei chipset difettosi. Il chipmaker americano sta già  lavorando alla revisione e spera di lanciare i nuovi prodotti già  a fine febbraio, anche se le ultime voci parlano di metà  marzo. La produzione a pieno ritmo dovrebbe riprendere ad aprile.
"Intel lavorerà  con i partner OEM per pianificare il richiamo dei chipset con bug e supportare le modifiche e le sostituzioni necessarie sulle schede madre o i sistemi. I sistemi con questi chipset sono in vendita dal 9 gennaio e solo pochi consumatori dovrebbero essere affetti dal problema", ha detto Intel.
Tutto bene? Non proprio. A livello di guadagni il richiamo dei prodotti difettosi causerà  un mancato fatturato in vendite pari a 300 milioni di dollari, mentre il costo per la sostituzione dei chipset incriminati è stato stimato intorno ai 700 milioni di dollari.
Insomma, le perdite arriveranno a circa 1 miliardo di dollari e incideranno di sicuro sull'utile di Intel relativo al primo trimestre 2011. Il nuovo anno parte in salita per il colosso dei processori.

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