Ieri
Intel ha comunicato di aver
individuato dei problemi ai controller SATA integrati in alcuni
chipset della famiglia Sandy Bridge, ossia le
CPU Core ix-2000 di seconda generazione.
In particolare si tratta di un
bug relativo alla serie 6 dei suddetti chipset, evidenziato nell'architettura dei prodotti
P67 e H67. Si tratta di un problema che, con l'andare del tempo, presenta dei
cali prestazionali delle porte SATA, coinvolgendo anche tutti i dispositivi che sfruttano il bus in questione per lavorare con il processore, ossia
hard disk e unità ottiche.
Alla lunga il segnale degraderebbe fino alla sua completa scomparsa, causando evidenti malfunzionamenti di sistema. Il fatto coinvolge
solo le porta SATA II e non le più recenti SATA III.
Il bug, quindi, riguarda il
processo costruttivo dei chipset in questione e sarebbe ormai stato replicato in ben
8 milioni di processori. L'unico rimedio, a questo punto, è
riprogettare il design dei prodotti a livello di silicio.
I chipset incriminati, fra l'altro, erano
già alla seconda revisione: in quella precedente, ironia della sorte, il malfunzionamento non era stato riscontrato.
Intel ha già avvistato gli
OEM,
ha fermato la produzione e la commercializzazione dei chipset difettosi. Il chipmaker americano sta già lavorando alla
revisione e spera di lanciare i nuovi prodotti già a
fine febbraio, anche se le ultime voci parlano di metà marzo. La produzione a pieno ritmo dovrebbe riprendere ad aprile.
"Intel lavorerà con i partner OEM per pianificare il richiamo dei chipset con bug e supportare le modifiche e le sostituzioni necessarie sulle schede madre o i sistemi
. I sistemi con questi chipset sono in vendita dal 9 gennaio e solo pochi consumatori dovrebbero essere affetti dal problema", ha detto Intel.
Tutto bene? Non proprio.
A livello di guadagni il richiamo dei prodotti difettosi causerà un mancato fatturato in vendite pari a
300 milioni di dollari, mentre il costo per la sostituzione dei chipset incriminati è stato stimato intorno ai
700 milioni di dollari.
Insomma, le perdite arriveranno a circa
1 miliardo di dollari e incideranno di sicuro sull'utile di Intel relativo al primo trimestre 2011. Il nuovo anno parte in salita per il colosso dei processori.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
BitCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.