I suggerimenti di Google dovranno essere filtrati

Le parole proposte per completare la query dovranno essere filtrate per evitare spiacevoli accostamenti che potrebbero ledere all'immagine degli interessati.

Autore: Redazione IT Tech & Social

Dopo la condanna Svizzera secondo la quale Google dovrebbe oscurare a mano tutti i volti e le targhe che compaiono su Street View, altra sconfitta nelle aule dei tribunali per Google che è stato condannato dai giudici milanesi a porre un filtro sui suggerimenti di ricerca proposti dal portale per completare la query dell'utente.
La questione è nata quando un imprenditore milanese del settore economico finanziario, digitando il suo nome e cognome sul motore di ricerca si vedeva associare il termine "truffatore".
Così ha deciso di contattare Google per cercare una soluzione al problema, e, non trovando soddisfazione alle sue richieste ha deciso di ricorrere alla giustizia che gli ha dato ragione.
Google, in sua difesa, ha dichiarato di non essere responsabile dei suggerimenti di ricerca in quanto trattasi di un hosting provider e di non poter quindi correggere, volta per volta, le parole chiave visualizzate attraverso filtri preventivi.
Di diverso avviso invece il giudice che ha ritenuto il motore di ricerca responsabile dei suoi contenuti, anche se i suggerimenti vengono generati da un algoritmo.

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