Internet Mobile, la rivoluzione è iniziata: meno suonerie più apps

Secondo un'analisi del Politecnico di Milano è in atto un cambiamento epocale per quando riguarda l'Internet Mobile, in Italia un mercato ormai da mezzo miliardo di Euro.

Autore: Chiara Bernasconi

Cresce del 27% in Italia l'Internet Mobile, ovvero le connessioni alla rete da dispositivi mobile, e vale oltre mezzo miliardo di Euro: questo è quanto emerge dal rapporto presentato dai ricercatori della School of Management del Politecnico di Milano, sviluppato in collaborazione con l'ICT Institute e il MEF (Mobile Entertainment Forum).


La diffusione di dispositivi mobile orientati verso la connessione alla rete ha dato una spinta notevole soprattutto ai contratti flat: quasi 4 navigatori mobile su 10 ne ha sottoscritto uno, con una crescita del 43% rispetto al 2009.
La crescita del volume d'affari complessivo arriva addirittura a 538 milioni di euro, con l'aumento del tempo che si passa online a circa 30 minuti al giorno.
Di pari passo con la diffusione dei dispositivi mobile va anche lo sviluppo e la crescita del mercato delle "app": fino al 2008 era solo l'1% della spesa per contenuti mobile, nel 2010 è balzato al 9%.
Un vero e proprio boom quindi quello registrato dal mercato delle Apps a pagamento, che realizzano un +113%. Fra le applicazioni più scaricate si trovano soprattutto quelle editoriali, quelle che propongono riviste e quotidiani ottimizzati per la lettura via smartphone.
Loghi, suonerie e sms infotainment, sempre parlando di contenuti a pagamento, hanno invece perso il 13%, continuando a rappresentare però il 91% della spesa complessiva degli Italiani.
Tra i contenuti più scaricati e cliccati si trovano i giochi, anche quelli che prevedono l'uso di denaro vero, ad esempio scommesse sportive o poker online.
Secondo Filippo Renga, Responsabile della Ricerca Mobile Internet del Politecnico, siamo ancora agli inizi di quella rivoluzione che "condizionerà  pesantemente l'evoluzione anche degli altri ambiti digitali: l'Internet tradizionale e la Tv digitale».

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