Schmidt, il Protect IP Act limiterà  la libertà  del web

Eric Schmidt, ex CEO di Google, ha espresso bocciato senza mezzi termini il Protect IP Act, la proposta di legge USA contro la violazione del diritto d'autore.

Autore: Redazione IT Tech & Social

In una recente conferenza stampa tenutasi a Londra, Eric Schmidt, ex CEO di Google e ora executive chairman del colosso del web, ha espresso senza mezzi termini tutto il suo disappunto per la proposta di legge statunitense Protect IP Act, volta a tutelare il diritto d'autore in internet.
Il presidente esecutivo di Google ha dichiarato che questa proposta di legge permetterà  al Governo USA la compilazione di "liste nere" di siti web con l'obiettivo di bloccare l'accesso a questi portali. Questa misura potrebbe rappresentare una sorta di dannoso precedente in grado di mettere in pericolo la libertà  di espressione di internet. Infatti queste "liste nere" porterebbero alla chiusura oppure al blocco del sito e degli utenti che abbiano fatto un accesso al portale, senza minimamente essere sicuri che effettivamente fosse presente sul sito materiale pirata.
Schmidt ha inoltre definito questo disegno di legge come "cinese", nel senso negativo del termine, cioè legato ad una visione dittatoriale della legge.
In seguito a queste dichiarazioni i vertici di alcune organizzazioni, come la MPAA ("Motion Picture Association of America"), hanno affermato che questi commenti di Schmidt sono "oltraggiosi", aggiungendo che Google non deve in nessun modo considerarsi al di sopra delle leggi statunitensi.

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