Quattordici attivisti per i
diritti dei gay sono stati arrestati nei giorni scorsi a
San Pietroburgo nel corso di una manifestazione non autorizzata.
In
Russia manifestazioni di questo tipo sono da tempo vietate e, infatti, poco dopo l'inizio del corteo i giovani manifestanti sono stati tutti arrestati dalla polizia e condotti in cella dove hanno trascorso una giornata intera.
Gli striscioni dei manifestanti sono stati distrutti soprattutto quello in cui si faceva chiaro riferimento al problema di alcolismo del governatore della città "L'alcolismo è una malattia, l'omosessualità no".
Tuttavia, prima di rinchiudere i manifestanti nella piccola cella qualcosa nella perquisizione non ha funzionato in quanto a uno dei ragazzi è rimasto un cellulare con il quale hanno iniziato a scattare fotografie postandole su
Facebook.
Nikolai Alekseev, 33 anni, ha continuato, per tutto il corso della detenzione ad aggiornare il suo profilo sul
social network comunicando così al mondo la situazione in cui versavano 14 omosessuali che volevano solo far valere i propri diritti.
Neanche a dirlo la solidarietà da parte della
comunità gay del resto del mondo non ha tardato ad arrivare: i tedeschi si sono radunati davanti all'ambasciata russa di Berlino per protestare.
Anche il cantante
Boy George ha fatto arrivare un messaggio di solidarietà attraverso
Twitter.