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Omosessuali russi arrestati denunciano su Facebook

Arrestati per un pride non autorizzato, 14 giovani gay russi riescono a denunciare la loro condizione di reclusione attraverso Facebook.

Autore: Redazione IT Tech & Social

Pubblicato il: 28/06/2011

Quattordici attivisti per i diritti dei gay sono stati arrestati nei giorni scorsi a San Pietroburgo nel corso di una manifestazione non autorizzata.
In Russia manifestazioni di questo tipo sono da tempo vietate e, infatti, poco dopo l'inizio del corteo i giovani manifestanti sono stati tutti arrestati dalla polizia e condotti in cella dove hanno trascorso una giornata intera.
Gli striscioni dei manifestanti sono stati distrutti soprattutto quello in cui si faceva chiaro riferimento al problema di alcolismo del governatore della città  "L'alcolismo è una malattia, l'omosessualità  no".
Tuttavia, prima di rinchiudere i manifestanti nella piccola cella qualcosa nella perquisizione non ha funzionato in quanto a uno dei ragazzi è rimasto un cellulare con il quale hanno iniziato a scattare fotografie postandole su Facebook.  
Nikolai Alekseev, 33 anni, ha continuato, per tutto il corso della detenzione ad aggiornare il suo profilo sul social network comunicando così al mondo la situazione in cui versavano 14 omosessuali che volevano solo far valere i propri diritti.
Neanche a dirlo la solidarietà  da parte della comunità  gay del resto del mondo non ha tardato ad arrivare: i tedeschi si sono radunati davanti all'ambasciata russa di Berlino per protestare.
Anche il cantante Boy George ha fatto arrivare un messaggio di solidarietà  attraverso Twitter.
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