I promotori del disegno di legge anti-pirateria hanno annunciato un rinvio dell'esame per il mese di febbraio prossimo.
Autore: Chiara Bernasconi
Nel corso della giornata di ieri, la celebre enciclopedia online Wikipedia e molti altri siti sono stati oscurati per protestare contro le leggi antipirateria in discussione al Congresso americano. Altri grandi operatori del web (tra cui anche Google e Facebook), che non hanno partecipato alla serrata, hanno però sostenuto l'iniziativa, e alcuni hanno addirittura trasformato l'home page in un vero e proprio manifesto contro tali leggi, considerate liberticide. Oggetto della discussione i testi relativi ai cosiddetti Sopa (Stop Online Piracy Act) e Pipa (Protect Ip Act), nati per contrastare la libera circolazione online di contenuti protetti da copyright. Le azioni di protesta sul web – che hanno attirato l'attenzione di moltissimi utenti, tra i quali lo stesso presidente statunitense Obama – hanno ottenuto un discreto successo: Lamar Smith, deputato texano e uno dei promotori di queste iniziative, ha infatti annunciato che il loro esame sarà rinviato a febbraio in attesa di valutare alcune modifiche.
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