Nel corso della giornata di ieri, la celebre enciclopedia online
Wikipedia e molti altri siti sono stati
oscurati per protestare contro le leggi antipirateria in discussione al Congresso americano.Altri grandi operatori del web (tra cui anche
Google e
Facebook), che non hanno partecipato alla serrata, hanno però sostenuto l'iniziativa, e alcuni hanno addirittura trasformato l'home page in un vero e proprio
manifesto contro tali leggi, considerate liberticide.
Oggetto della discussione
i testi relativi ai cosiddetti Sopa (
Stop Online Piracy Act)
e Pipa (
Protect Ip Act), nati per contrastare la libera circolazione online di contenuti protetti da copyright.
Le azioni di protesta sul web – che hanno attirato l'attenzione di moltissimi utenti, tra i quali lo stesso presidente statunitense
Obama – hanno ottenuto un discreto successo:
Lamar Smith, deputato texano e uno dei promotori di queste iniziative, ha infatti annunciato che
il loro esame sarà rinviato a febbraio in attesa di valutare alcune modifiche.
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