Quando il
supervirus Flame è stato identificato, è risultato subito chiaro agli esperti che un
malware così sofisticato non poteva essere opera di un qualsiasi
hacker, ma era probabilmente la creazione di qualche
servizio segreto.
Inoltre, dato che la grande maggioranza degli avvistamenti di Flame è avvenuta in
Iran, non era difficile immaginare che gli autori andassero cercati tra i
nemici di questo Stato.
La certezza non c'è ancora, e probabilmente non ci sarà mai, ma ieri sul
Washington Post è uscito un articolo che attribuisce a fonti dell'intelligence statunitense l'ammissione che Flame sarebbe stato creato congiuntamente dai servizi segreti di USA e Israele nell'ambito diuna
ciberguerra contro l'Iran.
La stessa fonte ammetterebbe che Flame è stato usato per raccogliere informazioni sul programma nucleare iraniano, mentre un altro virus,
Stuxnet, sarebbe stato usato per
creare malfunzionamenti e rallentare il suddetto programma.
Si sarebbe trattato, tra l'altro, solo di
azioni preparatorie, mentre al momento sarebbero in azione strumenti più potenti e non ancora resi noti.
A chi tiene alla propria privacy non resta che rafforzare le difese, dato che sono all'opera forze molto più potenti e motivate dei soliti hacker.