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Prime ammissioni: "Flame è stato creato da USA e Israele"

Indiscrezioni riportate dal Washington Post confermano i sospetti: il supervirus Flame è opera dei servizi segreti, per spiare l'Iran

Autore: Marco Passarello

Pubblicato il: 20/06/2012

Quando il supervirus Flame è stato identificato, è risultato subito chiaro agli esperti che un malware così sofisticato non poteva essere opera di un qualsiasi hacker, ma era probabilmente la creazione di qualche servizio segreto.
Inoltre, dato che la grande maggioranza degli avvistamenti di Flame è avvenuta in Iran, non era difficile immaginare che gli autori andassero cercati tra i nemici di questo Stato.
La certezza non c'è ancora, e probabilmente non ci sarà  mai, ma ieri sul Washington Post è uscito un articolo che attribuisce a fonti dell'intelligence statunitense l'ammissione che Flame sarebbe stato creato congiuntamente dai servizi segreti di USA e Israele nell'ambito diuna ciberguerra contro l'Iran.
La stessa fonte ammetterebbe che Flame è stato usato per raccogliere informazioni sul programma nucleare iraniano, mentre un altro virus, Stuxnet, sarebbe stato usato per creare malfunzionamenti e rallentare il suddetto programma.
Si sarebbe trattato, tra l'altro, solo di azioni preparatorie, mentre al momento sarebbero in azione strumenti più potenti e non ancora resi noti.
A chi tiene alla propria privacy non resta che rafforzare le difese, dato che sono all'opera forze molto più potenti e motivate dei soliti hacker.

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