I ricercatori di Samsung hanno sviluppato un nuovo metodo per realizzare batterie di durata maggiore.
Autore: redazione social media
Samsung ha pubblicato su "Nature" i risultati ottenuti utilizzando il grafene per incrementare l’autonomia delle batterie agli ioni di litio. Attualmente, i ricercatori del colosso sudcoreano hanno sviluppato un nuovo metodo per realizzare le batterie che oggi trovano posto nei dispositivi elettronici e anche nei veicoli elettrici. Dal nuovo metodo si evince che il silicio è uno dei materiali che potrebbe essere impiegato per l’anodo delle batterie (oggi si usa il carbonio), poichè possiede un’elevata capacità gravimetrica (quasi 4.000 mAh/g). Valori simili permetterebbero di aumentare notevolmente la densità volumetrica di energia (Wh/l) e quindi l’autonomia. Il silicio però possiede un difetto: il suo volume varia durante i cicli di carica e scarica. Per risolvere il problema, Samsung ha utilizzato un diverso design per l’anodo, in modo da ridurre al minimo l’espansione del volume. Dopo aver testato vari materiali, i ricercatori hanno scelto nanoparticelle di silicio rivestite di grafene. Il grafene può sopportare l’espansione del volume senza rompersi e senza provocare la formazione di carburo di silicio. Abbinato ad un catodo in ossido di cobalto, la batteria agli ioni di litio può raggiungere una densità di energia pari a 972 Wh/l, circa 1,8 volte maggiore a quella delle attuali batterie (550 Wh/l). Dopo 200 cicli di carica/scarica, il valore scende a 700 Wh/l, circa 1,5 volte il valore rilevato nelle batterie con anodo in grafite (471 Wh/l). Ciò significa che l’autonomia potrebbe teoricamente aumentare da 12 a 21 ore.
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