Per tracciare il nuovo
identikit del consumatore digitale italiano,
idealo - il portale internazionale di comparazione prezzi per gli acquisti online - ha realizzato uno
studio aggiornato alla ricerca di
novità e cambiamenti nelle
abitudini di acquisto online in Italia.
Dal sondaggio e dal confronto dei nuovi dati con quelli dello scorso anno e quelli relativi agli e-consumer di altri paesi europei, emerge che:
In Italia il
consumatore digitale medio è un
uomo, tendenzialmente
tra i 35 e i 44 anni (per il
26,9% degli intervistati/utenti); la fascia di età che va
dai 45 ai 54 anni coinvolge il
21,3% del campione. Cresce l’interesse da parte dei giovani
dai 25 ai 34 anni (ora al
20,5%). Gli uomini che acquistano online sono di più rispetto alle donne (
61,3% contro
38,7%). L’Italia è la nazione con
meno partecipazione al femminile nello shopping online, mentre il paese con più “parità di genere” rispetto al fenomeno è invece la
Spagna (uomini al 53,8% e donne al 46,2%).
Gli articoli per i quali i consumatori digitali italiani spendono con maggiore frequenza sono quelli del settore
cultura e intrattenimento (al 65%),
abbigliamento (al 64%) e
comparto elettronica (al 65%). Un consumatore su quattro in Italia utilizza dispositivi mobili per l’e-commerce. C’è però differenza tra finalizzazione dell’acquisto e ricerca pura. Il dispositivo privilegiato per concludere un acquisto digitale resta il
PC (al 91%), un buon
29% preferisce finalizzare direttamente da
smartphone o
tablet (22%).
Non sono ancora molti i consumatori digitali che pagano online con
carta di credito (indicata dal 22% del campione). La
ricerca di prezzi più convenienti è il motivo principale per comprare online per il
75%; tra le altre motivazioni, la possibilità di
confrontare facilmente i prodotti tra loro (al
41%) e di
leggere il parere di altri utenti grazie a commenti e recensioni (
40%).
Cresce l’uso delle piattaforme di comparazione prezzi: il
50% dichiara di utilizzare i comparatori online, un dato in aumento rispetto allo scorso anno, segno di un’evoluzione e di una tendenza sempre più spiccata all’uso di canali considerati più neutrali e trasparenti di altri.
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