Dopo quella del computer la scelta del sistema operativo è fondamentale. Tutto quello che bisogna valutare prima di affidarsi a Windows, Linux o Mac
Autore: Daniele Marino
Il sistema operativo è in un certo senso il collettore di tutte le istruzioni necessarie per riuscire a interagire e a utilizzare un dispositivo e il suo funzionamento è spesso dato per scontato. Tutto ciò che è in qualche modo controllato da un chip, tutto ciò che ha alla base un sistema elettronico, funziona grazie a un sistema operativo, vale a dire un software che ne controlla il funzionamento, e che fa da interfaccia tra l'uomo e la macchina (o tra la macchina e un'altra macchina, o tra le diverse componenti della stessa macchina). C'è un sistema operativo nei telefonini, uno nei televisori, uno nelle automobili, uno nei forni a microonde. C'è qualcosa che differenzia però un PC dagli altri apparecchi dotati di sistema operativo: se negli elettrodomestici evoluti e nelle apparecchiature elencate in precedenza si parla di sistemi operativi embedded - in poche parole "incapsulati" nella la macchina in cui risiedono - in un PC l'hardware non è di norma legato ad alcun sistema in particolare, ma è anzi possibile installare su un'unica macchina una qualunque tra le numerose alternative che offre il mercato.
[tit:Le funzioni di base] Il sistema operativo è il cuore del funzionamento di un PC, e le sue funzionalità sono a dir poco vitali: far comunicare tra loro i vari componenti del computer, offrire ai programmi un'astrazione dell'hardware e naturalmente permettere all'utente di interagire con la macchina. Primo punto: la comunicazione tra i componenti del computer. Un computer è un ammasso di tecnologie, all'interno del case ci sono dozzine di sofisticati strumenti, frutto di anni di ricerca, completamente diversi tra loro. Un sistema operativo deve essere in grado di riconoscere e far funzionare ciascuno di questi componenti, e deve farli interagire nel migliore dei modi. Si tratta quindi di un substrato che si occupa delle incombenze di più basso livello (secondo punto: l'astrazione dell'hardware) e fa sì che i software applicativi possano tranquillamente ignorare dettagli come la gestione della memoria, i meccanismi di instradamento delle stampe e - in una sola e più generale espressione - la condivisione delle risorse con le altre applicazioni. L'interazione dell'utente con la macchina è il terzo punto, ed ha ormai uguale rilevanza rispetto ai due precedenti. Se un tempo (sembra si parli di ere geologiche, invece persino i cervelloni a schede perforate risalgono a dir tanto solo a qualche decennio fa) l'interazione uomo-macchina era l'ultimo dei problemi, oggi si rischia l'eccesso opposto e un'interfaccia amichevole e "simpatica" conta quasi quanto la bontà effettiva del prodotto - è un po' triste vedere gli ultimi Windows e Linux sfidarsi a colpi di inutili finestre animate, trasparenti e tridimensionali.
[tit:Il Kernel] Il cuore di ogni sistema operativo è il kernel, vale a dire il gruppo di funzioni e processi che girano - in un'ideale piramide che va dall'hardware del PC all'utente - il più vicino possibile all'hardware e consentono il corretto funzionamento del resto del software. I processi in modalità kernel sono quelli con la più alta priorità in tutto il sistema e con la più alta libertà di azione (quindi anche con la maggiore possibilità di fare danni: per questo in tutti i moderni OS esistono meccanismi di sicurezza che impediscono ai programmi lanciati dagli utenti di entrare in tale modalità ). Nel "mondo accademico" esistono due grandi correnti di pensiero: i sostenitori dei kernel monolitici e quelli dei microkernel. Con kernel monolitico si intende un kernel in cui siano presenti tutti i componenti necessari per far funzionare il sistema - gestore della memoria, driver delle periferiche etc. - mentre con microkernel si fa riferimento all'approccio opposto: un kernel minimale che si appoggia a moduli esterni per la gestione di tutte le altre funzionalità . Windows è basato su un microkernel modificato, una sorta di ibrido tra kernel monolitico e microkernel che prevede l'inclusione diretta nel kernel (soluzione che garantisce la migliore velocità di esecuzione) di parte delle funzionalità di base, e l'uso di moduli e librerie esterne per le funzioni non essenziali. Linux nasce come sistema monolitico (anzi: nasce proprio da una discussione tra sostenitori dell'una e dell'altra tesi) ma permette a ciascun utente di scegliere in piena libertà se utilizzare un kernel monolitico o un ibrido (kernel modulare) in cui tutti i moduli vengono caricati semplicemente quando una periferica ne deve fare uso. Di Linux d'altronde vengono distribuiti i sorgenti completi, e ricompilare il kernel secondo le proprie preferenze è un'operazione che tutti gli utenti avanzati conoscono e che permette di avere un controllo assoluto su ciò che girerà sul PC.
[tit:Cosa scegliere] Fin qui, alcune delle differenze tecniche tra i sistemi operativi oggi esistenti per i personal computer. Data la particolare natura di questa classe di programmi - software che serve a far girare altro software - ciò che davvero può portare alla scelta tra un sistema e l'altro è l'uso che si farà del PC, dai costi delle applicazioni e dalla loro reale efficacia. Tecnicamente, ciò che permette di fare uno dei sistemi operativi analizzati non è precluso agli utenti degli altri. Le valutazioni tecnologiche si incrociano però con le tendenze del mercato, la bontà dei prodotti con le politiche di marketing. Ecco comunque qualche esempio pratico di "scenari di utilizzo". I professionisti della grafica o della produzione multimediale possono scegliere indifferentemente Windows o Mac, su entrambi tutti i pacchetti più importanti sono disponibili su entrambi (e solo su questi) i sistemi. Per il cosiddetto "lavoro da ufficio" sia Linux che Windows che Mac OS può andar bene: dopotutto l'enfant prodige OpenOffice.org gira su tutte e tre le piattaforme - e anche su qualcuna in più - e il promettente mondo delle applicazioni Web è trasversale e utilizzabile su qualunque sistema operativo; negli uffici però la suite più usata è Microsoft Office, e se è richiesta una compatibilità al 100%, Windows sarà una scelta quasi obbligata; così come è una scelta quasi obbligata per il popolo dei videogiocatori più accaniti e per chi sfrutta alcuni particolari servizi sul Web.
[tit:Windows Vista] Ridotte all'osso le variabili in base a cui scegliere il tipo di sistema operativo da acquistare- 32 o 64 bit -il vero dilemma è spostato su un piano più "commerciale". Di Windows Vista esistono ben 5 edizioni diverse - 6 se si considera anche la Starter, destinata ai paesi in via di sviluppo: Home Basic, Home Premium, Business, Enterprise ed Ultimate, divise tra mercato consumer (le due versioni Home e la Ultimate) e aziendale (Business ed Enterprise). A queste si aggiungono due "varianti N": Windows Vista Home Basic N e Business N, in cui in ossequio alle leggi antitrust europee Microsoft ha eliminato il Media Player ed i suoi accessori, scaricabili comunque da Internet anche per gli utenti di queste edizioni. I prezzi variano dai 300 euro della versione Home Basic ai 600 della Ultimate, cifre che diventano rispettivamente 150 e 400 euro per gli aggiornamenti da release precedenti.
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