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La scelta del sistema operativo

Dopo quella del computer la scelta del sistema operativo è fondamentale. Tutto quello che bisogna valutare prima di affidarsi a Windows, Linux o Mac

Autore: Daniele Marino

Pubblicato il: 22/10/2007

Il sistema operativo è in un certo senso il collettore di tutte le istruzioni necessarie per riuscire a interagire e a utilizzare un dispositivo e il suo funzionamento è spesso dato per scontato. Tutto ciò che è in qualche modo controllato da un chip, tutto ciò che ha alla base un sistema elettronico, funziona grazie a un sistema operativo, vale a dire un software che ne controlla il funzionamento, e che fa da interfaccia tra l'uomo e la macchina (o tra la macchina e un'altra macchina, o tra le diverse componenti della stessa macchina). C'è un sistema operativo nei telefonini, uno nei televisori, uno nelle automobili, uno nei forni a microonde. C'è qualcosa che differenzia però un PC dagli altri apparecchi dotati di sistema operativo: se negli elettrodomestici evoluti e nelle apparecchiature elencate in precedenza si parla di sistemi operativi embedded - in poche parole "incapsulati" nella la macchina in cui risiedono - in un PC l'hardware non è di norma legato ad alcun sistema in particolare, ma è anzi possibile installare su un'unica macchina una qualunque tra le numerose alternative che offre il mercato.

[tit:Le funzioni di base]
Il sistema operativo è il cuore del funzionamento di un PC, e le sue funzionalità  sono a dir poco vitali: far comunicare tra loro i vari componenti del computer, offrire ai programmi un'astrazione dell'hardware e naturalmente permettere all'utente di interagire con la macchina. Primo punto: la comunicazione tra i componenti del computer. Un computer è un ammasso di tecnologie, all'interno del case ci sono dozzine di sofisticati strumenti, frutto di anni di ricerca, completamente diversi tra loro. Un sistema operativo deve essere in grado di riconoscere e far funzionare ciascuno di questi componenti, e deve farli interagire nel migliore dei modi. Si tratta quindi di un substrato che si occupa delle incombenze di più basso livello (secondo punto: l'astrazione dell'hardware) e fa sì che i software applicativi possano tranquillamente ignorare dettagli come la gestione della memoria, i meccanismi di instradamento delle stampe e - in una sola e più generale espressione - la condivisione delle risorse con le altre applicazioni. L'interazione dell'utente con la macchina è il terzo punto, ed ha ormai uguale rilevanza rispetto ai due precedenti. Se un tempo (sembra si parli di ere geologiche, invece persino i cervelloni a schede perforate risalgono a dir tanto solo a qualche decennio fa) l'interazione uomo-macchina era l'ultimo dei problemi, oggi si rischia l'eccesso opposto e un'interfaccia amichevole e "simpatica" conta quasi quanto la bontà  effettiva del prodotto - è un po' triste vedere gli ultimi Windows e Linux sfidarsi a colpi di inutili finestre animate, trasparenti e tridimensionali.

[tit:Windows, Linux e Mac] Il panorama dei sistemi operativi per PC - si parla naturalmente dell'informatica di massa e del mercato Soho - si divide non equamente in due fette: Windows e Linux. Windows domina il mercato, e con esso Microsoft ha avuto il grande merito di avvicinare l'informatica alle persone normali; Linux è invece l'ultimo erede della lunga tradizione Unix, famiglia di sistemi operativi robusti, affidabili e tecnologicamente avanzati. Accanto a questi due contendenti esiste l'universo parallelo Apple-Macintosh-Mac OS, valida e fiera alternativa al mondo PC: si tratta di macchine diverse dal PC, e di un mondo in cui l'azienda che produce l'hardware è la stessa azienda che produce il sistema operativo che vi gira sopra. Per la verità  le edizioni di Mac OS X (dietro la sua interfaccia amichevole nasconde un solido cuore Unix) pensate per le nuove macchine con chip Intel potrebbero anche girare sui normali PC - ma la licenza d'uso Apple non prevede tanta libertà  di movimento. I punti di contatto tra i tre sistemi sono molti: sono tutti e tre veri sistemi multiutente, con gestione completa dei permessi di accesso sul file system e alle applicazioni; sono anche sistemi di tipo grafico (sulle somiglianze dell'interfaccia ci soffermeremo più avanti). Una differenza piuttosto profonda invece sta nelle licenze d'uso: Linux (che, ricordiamo, non è un unico sistema operativo, ma una intera famiglia di sistemi o distribuzioni), è un baluardo della comunità  open source, e molte sue varianti sono liberamente scaricabili da Web, codici sorgenti compresi; Windows e Mac OS seguono tutt'altra filosofia e non sono sistemi nà© aperti nà© gratuiti. Windows e Mac OS si trovano però sempre preinstallati sulle "loro" macchine, quando queste escono dalla fabbrica, e spesso ciò ha dato la percezione (errata) di software che comunque si potevano avere senza pagare moneta sonante.

[tit:Il Kernel] Il cuore di ogni sistema operativo è il kernel, vale a dire il gruppo di funzioni e processi che girano - in un'ideale piramide che va dall'hardware del PC all'utente - il più vicino possibile all'hardware e consentono il corretto funzionamento del resto del software. I processi in modalità  kernel sono quelli con la più alta priorità  in tutto il sistema e con la più alta libertà  di azione (quindi anche con la maggiore possibilità  di fare danni: per questo in tutti i moderni OS esistono meccanismi di sicurezza che impediscono ai programmi lanciati dagli utenti di entrare in tale modalità ). Nel "mondo accademico" esistono due grandi correnti di pensiero: i sostenitori dei kernel monolitici e quelli dei microkernel. Con kernel monolitico si intende un kernel in cui siano presenti tutti i componenti necessari per far funzionare il sistema - gestore della memoria, driver delle periferiche etc. - mentre con microkernel si fa riferimento all'approccio opposto: un kernel minimale che si appoggia a moduli esterni per la gestione di tutte le altre funzionalità . Windows è basato su un microkernel modificato, una sorta di ibrido tra kernel monolitico e microkernel che prevede l'inclusione diretta nel kernel (soluzione che garantisce la migliore velocità  di esecuzione) di parte delle funzionalità  di base, e l'uso di moduli e librerie esterne per le funzioni non essenziali. Linux nasce come sistema monolitico (anzi: nasce proprio da una discussione tra sostenitori dell'una e dell'altra tesi) ma permette a ciascun utente di scegliere in piena libertà  se utilizzare un kernel monolitico o un ibrido (kernel modulare) in cui tutti i moduli vengono caricati semplicemente quando una periferica ne deve fare uso. Di Linux d'altronde vengono distribuiti i sorgenti completi, e ricompilare il kernel secondo le proprie preferenze è un'operazione che tutti gli utenti avanzati conoscono e che permette di avere un controllo assoluto su ciò che girerà  sul PC.

[tit:32 o 64 bit?] Se il sistema operativo è il cuore software del PC, la CPU ne è la controparte hardware, e il sistema operativo non può che adattarsi. E se oggi i processori in commercio sono a 32 o a 64 bit (meno numerosi questi ultimi), anche i sistemi operativi non possono essere da meno: Windows e Linux esistono in versione per entrambe le architetture, anche se finora la mancanza di vere killer application per il mondo dei 64 bit ha rallentato un po' questo atteso passaggio. I 32 o 64 bit non indicano di per sà© la potenza o la velocità  del processore, ma semplicemente la dimensione dei registri del processore, quindi la dimensione dei dati che il processore è in grado di trattare in scioltezza. Va da sà© che a parità  di clock, un processore in grado di trattare una quantità  doppia di dati con ciascuna istruzione garantisce prestazioni migliori; ma è anche vero che utilizzare software pensato per girare su sistemi a 32 bit su un'architettura a 64 bit non dà  praticamente nessun giovamento. Ciò che forse spingerà  il mercato ad adottare sistemi a 64 bit sono i limiti di memoria: i 4 GByte (2 alla 32esima potenza) massimi indirizzabili non sono così lontani, e da qui a pochi anni - ad essere ottimisti - sarà  necessario spingersi oltre. Il limite successivo (2 alla 64esima potenza, cioè circa 17 miliardi di GByte) è tra l'altro abbastanza elevato da rassicurare tutti. La scelta tra 32 e 64 bit influenza anche le dimensioni massime utilizzabili per gli hard disk e per i file system, ma in questo campo anche gli utenti dei 32 bit sono piuttosto lontani dal trovare limiti di utilizzo. I file system utilizzati di preferenza dai tre sistemi operativi sono NTFS 6 per Windows Vista, HFS+ per Mac OS X e ext3 per le principali distribuzioni Linux. Si tratta di tre file system con diversi punti in comune, a partire dalla gestione dei permessi utente fino all'uso della tecnologia di journaling (che permette di proteggere l'integrità  dei dati attraverso un sistema di scritture differite su disco).
[tit:L'interfaccia utente] Teorema delle interfacce utente: le interfacce utente dei sistemi operativi più diffusi si somigliano un po' tutte. O meglio, si "scimmiottano" un po' tutte. Un teorema di facile dimostrazione, basta guardare un paio di screenshot. Non vale quasi la pena di sottolineare le differenze tra un sistema e l'altro: Windows, Linux, Mac OS sono tutti sistemi basati su finestre più o meno gradevoli dal punto di vista grafico, si usano tutti con una combinazione variabile di mouse e tastiera Altra caratteristica comune è la serie di reciproche e velate accuse di uso fraudolento di idee altrui: spesso si scopre in effetti che una novità  assoluta introdotta dal sistema X è nota da circa un decennio agli utenti del sistema Y, con buona pace delle proprietà  intellettuali difese a spada tratta in altri frangenti. Per di più esiste per tutti e tre i sistemi più di un modo (temi grafici, applicazioni di supporto etc.) per sembrare qualcos'altro: esistono skin con cui far diventare Windows simile a Mac OS, Linux simile a Windows, addirittura una versione di Windows simile a un'altra versione di Windows. Il lieve vantaggio di Linux per quello che riguarda l'interfaccia utente è il modo in cui quest'ultima è slegata dal kernel e dal resto del sistema: laddove in Windows è impossibile escludere dall'installazione il browser Internet Explorer (richiesta effettuata in ossequio alle norme antitrust) perchà© contiene elementi e librerie necessari all'interfaccia e al funzionamento dell'intero sistema, Linux permette di scegliere in libertà  il window manager (il componente che disegna le finestre a video; quello che nel mondo Windows e Mac è l'equivalente di Luna/Aero e Aqua) tra Gnome, KDE, Xfce o uno qualunque delle decine di alternative disponibili in Rete. La possibilità  di sfruttare diverse interfacce grafiche rende Linux anche il sistema più adatto a girare su hardware non troppo recente: basta scegliere un window manager non troppo esoso di risorse e si riesce a spremere nel migliore dei modi anche un PC non più al passo coi tempi (ma attenzione alla bufala: un Pentium 90 rimarrà  un Pentium 90, non si trasformerà  in un rivale degno per un quad-core solo perchà© fa girare Linux!).

[tit:Cosa scegliere] Fin qui, alcune delle differenze tecniche tra i sistemi operativi oggi esistenti per i personal computer. Data la particolare natura di questa classe di programmi - software che serve a far girare altro software - ciò che davvero può portare alla scelta tra un sistema e l'altro è l'uso che si farà  del PC, dai costi delle applicazioni e dalla loro reale efficacia. Tecnicamente, ciò che permette di fare uno dei sistemi operativi analizzati non è precluso agli utenti degli altri. Le valutazioni tecnologiche si incrociano però con le tendenze del mercato, la bontà  dei prodotti con le politiche di marketing. Ecco comunque qualche esempio pratico di "scenari di utilizzo". I professionisti della grafica o della produzione multimediale possono scegliere indifferentemente Windows o Mac, su entrambi tutti i pacchetti più importanti sono disponibili su entrambi (e solo su questi) i sistemi. Per il cosiddetto "lavoro da ufficio" sia Linux che Windows che Mac OS può andar bene: dopotutto l'enfant prodige OpenOffice.org gira su tutte e tre le piattaforme - e anche su qualcuna in più - e il promettente mondo delle applicazioni Web è trasversale e utilizzabile su qualunque sistema operativo; negli uffici però la suite più usata è Microsoft Office, e se è richiesta una compatibilità  al 100%, Windows sarà  una scelta quasi obbligata; così come è una scelta quasi obbligata per il popolo dei videogiocatori più accaniti e per chi sfrutta alcuni particolari servizi sul Web.

[tit:Windows Vista] Ridotte all'osso le variabili in base a cui scegliere il tipo di sistema operativo da acquistare- 32 o 64 bit -il vero dilemma è spostato su un piano più "commerciale". Di Windows Vista esistono ben 5 edizioni diverse - 6 se si considera anche la Starter, destinata ai paesi in via di sviluppo: Home Basic, Home Premium, Business, Enterprise ed Ultimate, divise tra mercato consumer (le due versioni Home e la Ultimate) e aziendale (Business ed Enterprise). A queste si aggiungono due "varianti N": Windows Vista Home Basic N e Business N, in cui in ossequio alle leggi antitrust europee Microsoft ha eliminato il Media Player ed i suoi accessori, scaricabili comunque da Internet anche per gli utenti di queste edizioni. I prezzi variano dai 300 euro della versione Home Basic ai 600 della Ultimate, cifre che diventano rispettivamente 150 e 400 euro per gli aggiornamenti da release precedenti.




Certo, se si pensa che tutte le distribuzioni Linux si affannano per offrire gratuitamente (o quasi) agli utenti le combinazioni di pacchetti più ricche possibili, l'idea di sborsare 300 euro per una versione appositamente limitata del sistema operativo può genera un pizzico di rabbia, ma tant'è. Il prezzo alto, unito alla necessità  di accompagnare Windows Vista a un PC di ultima generazione, potrebbe spingere in effetti molti utenti ad evitare l'acquisto di una licenza Vista e a rimandare l'impatto con questo nuovo sistema fino al momento di cambiare il loro computer - momento in cui quasi sicuramente Vista si troverà  preinstallato e configurato a dovere (driver compresi) sul nuovo PC. Il listino completo prevede 300 euro per la Home Basic, 360 per la Home Premium, 450 per la Business e 600 per la Ultimate; la versione Enterprise non è disponibile come semplice pacchetto sugli scaffali, ma solo nei piani di volume licensing dedicati a medie e grandi aziende. Gli upgrade da versioni precedenti (sul sito Microsoft ci sono varie tabelle che spiegano come e da quali sistemi operativi si possa effettuare l'aggiornamento) costano 150 euro per l'edizione Home Basic, 240 per la Home Premium, 300 per la Business e 400 per la Ultimate. Vedremo ora le caratteristiche precise di ciascuna edizione.
[tit:Vista per la casa: Home Basic e Home Premium] La fascia di mercato in precedenza occupata da Windows XP Home e Media Center ora vede due diversi sistemi: Vista Home Basic e Vista Home Premium. Nell'ottica di acquistare un PC con Vista preinstallato o di installare Windows Vista su un PC già  esistente, la scelta tra i due sistemi è un problema che a nostro parere non si pone neppure: Vista Home Basic è un sistema a dir poco limitato, e non offre praticamente nessuna delle principali attrattive del nuovo sistema Microsoft. Non c'è l'interfaccia Aero nà© i più interessanti tool multimediali, quelli che per farla breve trasformano il PC in Media Center, nà© diverse altre utility nate (o migliorate) con Vista. La cosiddetta "edizione N", una sorta di compromesso per quietare parte delle polemiche sollevate dall'antitrust europea, non dispone neppure del Media Player Microsoft, nà© di parte delle sue librerie di decodifica (comunque sempre scaricabili tramite Windows Update). Una volta fatto trenta, si può fare trentuno, recita un vecchio adagio: una volta scelto Windows Vista la differenza di prezzo tra la Home Basic e la Home Premium è relativamente bassa, e quest'ultima è quindi assolutamente preferibile. Oltre ad Aero e all'interfaccia del Media Center, tra gli strumenti inclusi nella Home Premium ci sono le utility per il backup, i tool per la collaborazione online, i componenti di sistema per il supporto esteso a PC portatili e Tablet PC.
[tit:Vista per l'ufficio: Business e Enterprise] Windows Vista Business è l'evoluzione naturale di Windows XP Professional. A differenza di come accadeva per Windows XP Home / Professional, Vista Business non è semplicemente una versione potenziata di Vista Home (o meglio: Vista Home non è semplicemente una versione limitata di Vista Business), anzi le due edizioni offrono set di strumenti diversi e complementari. Pensato per l'uso professionale, Vista Business offre buoni strumenti di backup dei dati e del sistema e il collaudato sistema di Desktop Remoto di Microsoft - oltre naturalmente alla già  citata interfaccia Aero e ai tool di collaborazione e di supporto ai computer portatili presenti anche in Vista Home Premium. La versione Enterprise, dedicata alle aziende di una certa dimensione, presenta tutti gli strumenti dell'edizione Business, ai quali vanno ad aggiungersi alcuni componenti avanzati come un tool per la cifratura dei dati sui dischi, una versione di Virtual PC riveduta per il nuovo sistema operativo (la licenza prevede la possibilità  di installare Vista Business anche su un massimo di quattro macchine virtuali) e la possibilità  di installare una versione multilingua di Windows. Come già  anticipato, Vista Enterprise non è disponibile nei negozi, ma si acquista sottoscrivendo contratti di Volume Licensing direttamente con Microsoft o con i suoi rivenditori.
[tit:Windows tuttofare: Vista Ultimate] Da ultimo, come il nome stesso suggerisce, Windows Vista Ultimate, il "mostro" che include in un'unica edizione tutte le funzionalità  descritte per le versioni casalinghe e da ufficio del sistema operativo. Quindi interfaccia Aero, pieno supporto a notebook e Tablet PC così come ai dispositivi multimediali sparsi per la casa tramite le librerie del Media Center, il tutto con le avanzate caratteristiche di protezione dei dati proprie delle versioni Business ed Enterprise: salvataggi programmati dei documenti, backup e ripristino dell'intero sistema e cifratura dei dischi tramite BitLocker, un tool con cui crittografare l'intero contenuto del disco - Windows compreso - e renderlo inaccessibile agli utenti non autorizzati (ladri di PC o ladri di informazioni, dunque, o anche semplici curiosi). BitLocker è in grado di sfruttare i chip per il Trusted Computing eventualmente presenti nel PC e può funzionare in modo trasparente (la chiave per decifrare il disco viene prelevata direttamente dal PC) o richiedere autenticazione tramite la digitazione di una password o l'inserimento di una chiave hardware.
[tit:L'alternativa a Vista: Windows Xp]
Già  nella recensione di Windows Vista abbiamo accennato alle possibili alternative a questo sistema. In queste righe non ci soffermiamo su Linux e Mac, mondi completamente diversi da quello Microsoft, quanto piuttosto sul buon vecchio Windows XP. Il salto a Windows Vista prima o poi tutti lo faranno (al momento sono tanti anche coloro che tornano indietro), è naturale che il nuovo soppianti il vecchio: ma per chi ancora non si fida al 100% del nuovo sistema operativo Microsoft - un po' "acerbo", come molti sistemi freschi di rilascio, per esempio per quello che riguarda il supporto ad hardware e software già  esistenti - Windows Xp è uno strumento da tenere ancora in considerazione. E lo sanno anche diversi produttori, che oggi vendono i loro PC con Vista preinstallato, ma offrono anche tutti gli strumenti necessari (a un prezzo praticamente nullo) per effettuare il downgrade a Windows Xp. Windows Xp in effetti è tutt'altro che defunto: ad oggi è un sistema stabile, ricco di software e compatibile con il 100% dell'hardware attualmente prodotto. Per di più, installando le giuste utility (molte delle quali esistenti anche in versioni gratuite) XP può acquisire molte delle più avanzate funzionalità  di Vista, rendendo così meno ampio il divario tra la vecchia e la nuova release di Windows.

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