Lo scenario sarà sicuramente suggestivo:
The Art of Games, la prima mostra internazionale di game art, si terrà infatti in una chiesa barocca sconsacrata, il
Centro Saint-Bà©nin di Aosta, luogo deputato da alcuni per l'
arte moderna e contemporanea. Quasi a voler simboleggiare l'unione fra sacro e profano: profano, la
Game Art, che chiede a gran voce, soprattutto con questa mostra, di essere annoverata fra le discipline artistiche; sacro: il mondo dell'arte in toto.
Aiomi sarà lo sponsor di questa
manifestazione internazionale, che riunirà alcuni tra i maggiori
artisti di videogiochi in una esposizione dal carattere
storico-scientifico ed estetico.
Il progetto, realizzato da
Fabbrica Arte con il sostegno della
Regione Autonoma Valle d'Aosta e a cui l'
Associazione Italiana Opere Multimediali Interattive dà il proprio supporto, è volto a dimostrare come anche il videogioco possa esprimere livelli di arte, fantasia e tecnica pari a quelli degli altri media culturali.
L'intento di "The Art of Games" è quello di rendere la game art un soggetto da mostra, chiarendo gli aspetti della
catena produttiva di un videogioco e mostrando il livello di arte che questi richiedono in diversi momenti della loro costruzione: dallo schizzo di un
concept in pochi secondi allo sviluppo in
3D di interi scenari e soggetti, studiando fin nei dettagli i particolari storici e situazionali.
L'esposizione, che ospiterà oltre
100 opere d'arte tra quadri, schizzi, postazioni multimediali interattive, video, console, musica e proiezioni, si svolgerà dal
22 maggio all'8 novembre 2009, presso il Centro Saint-Bà©nin di Aosta.
C'è solo da chiedersi se l'intento riuscirà , ossia se i visitatori, dopo aver visitato "The Art of Games", saranno stati convinti che un
game developer può essere a tutti gli effetti un
artista.