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AIOMI partner di The Art of Games

“The Art of Games”, la prima mostra internazionale di game art patrocinata da Aiomi (l'Associazione Italiana Opere Multimediali Interattive), si svolgerà  dal 22 maggio all'8 novembre 2009 presso Centro Saint-Bà©nin di Aosta.

Autore: Redazione D.Life

Pubblicato il: 31/03/2009

Lo scenario sarà  sicuramente suggestivo: The Art of Games, la prima mostra internazionale di game art, si terrà  infatti in una chiesa barocca sconsacrata, il Centro Saint-Bà©nin di Aosta, luogo deputato da alcuni per l'arte moderna e contemporanea. Quasi a voler simboleggiare l'unione fra sacro e profano: profano, la Game Art, che chiede a gran voce, soprattutto con questa mostra, di essere annoverata fra le discipline artistiche; sacro: il mondo dell'arte in toto.
Aiomi sarà  lo sponsor di questa manifestazione internazionale, che riunirà  alcuni tra i maggiori artisti di videogiochi in una esposizione dal carattere storico-scientifico ed estetico.
Il progetto, realizzato da Fabbrica Arte con il sostegno della Regione Autonoma Valle d'Aosta e a cui l'Associazione Italiana Opere Multimediali Interattive dà  il proprio supporto, è volto a dimostrare come anche il videogioco possa esprimere livelli di arte, fantasia e tecnica pari a quelli degli altri media culturali.
L'intento di "The Art of Games" è quello di rendere la game art un soggetto da mostra, chiarendo gli aspetti della catena produttiva di un videogioco e mostrando il livello di arte che questi richiedono in diversi momenti della loro costruzione: dallo schizzo di un concept in pochi secondi allo sviluppo in 3D di interi scenari e soggetti, studiando fin nei dettagli i particolari storici e situazionali.
L'esposizione, che ospiterà  oltre 100 opere d'arte tra quadri, schizzi, postazioni multimediali interattive, video, console, musica e proiezioni, si svolgerà  dal 22 maggio all'8 novembre 2009, presso il Centro Saint-Bà©nin di Aosta.
C'è solo da chiedersi se l'intento riuscirà , ossia se i visitatori, dopo aver visitato "The Art of Games", saranno stati convinti che un game developer può essere a tutti gli effetti un artista.

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