Il
cloud computing, l'utilizzo di risorse distribuite online, ha ora un suo manifesto. Alcune aziende informatiche hanno recentemente sottoscritto
l'Open Cloud Manifesto, documento programmatico contenente le linee guida per l'interoperabilità dei servizi condivisi.
Nel dettaglio, il documento presenta
sei principi base per il settore: il primo chiede ai cloud vendor di "assicurare che le sfide all'adozione del cloud (sicurezza, integrazione, portabilità , interoperabilità , governance/gestione, metering/monitoring) vengano indirizzate attraverso
standard aperti". I successivi si concentrano sulla
compatibilità tra i vari prodotti e sulla
sicurezza per gli utenti.
Tra i firmatari nomi illustri come
IBM, Sun Microsystems, VMware, Cisco Systems, EMC, Advanced Micro Devices e Novell. Si nota però l'assenza di colossi come
Amazon e
Microsoft.
L'azienda di Redmond, in particolare,
ha criticato apertamente il documento in un
post di
Steven Martin. Dal blog del manager si apprende la motivazione del rifiuto: il manifesto è stato voluto e redatto principalmente da
IBM, che è
accusata di voler dominare il sistema e condizionarne lo sviluppo, piuttosto che aprire un effettivo dialogo sulle sue potenzialità .