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Nasce il manifesto del Cloud Computing, ma alcune aziende non firmano

Pubblicato l'Open Cloud Manifesto, documento programmatico contenente le linee guida per l'utilizzo di risorse distribuite. Microsoft non firma, accusando IBM di voler dominare e condizionare lo sviluppo del sistema. Tra gli assenti anche Amazon.

Autore: Redazione Technology

Pubblicato il: 01/04/2009

Il cloud computing, l'utilizzo di risorse distribuite online, ha ora un suo manifesto. Alcune aziende informatiche hanno recentemente sottoscritto l'Open Cloud Manifesto, documento programmatico contenente le linee guida per l'interoperabilità  dei servizi condivisi. 
Nel dettaglio, il documento presenta sei principi base per il settore: il primo chiede ai cloud vendor di "assicurare che le sfide all'adozione del cloud (sicurezza, integrazione, portabilità , interoperabilità , governance/gestione, metering/monitoring) vengano indirizzate attraverso standard aperti". I successivi si concentrano sulla compatibilità  tra i vari prodotti e sulla sicurezza per gli utenti.
Tra i firmatari nomi illustri come IBM, Sun Microsystems, VMware, Cisco Systems, EMC, Advanced Micro Devices e Novell. Si nota però l'assenza di colossi come Amazon e Microsoft.
L'azienda di Redmond, in particolare, ha criticato apertamente il documento in un post di Steven Martin. Dal blog del manager si apprende la motivazione del rifiuto: il manifesto è stato voluto e redatto principalmente da IBM, che è accusata di voler dominare il sistema e condizionarne lo sviluppo, piuttosto che aprire un effettivo dialogo sulle sue potenzialità .

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