Le discussioni sulla
tutela della privacy hanno acquisito un rilievo sempre maggiore nel corso degli ultimi tempi, in concomitanza con la diffusione e l'utilizzo diffuso del
web. La consultazione dei
contenuti pubblicati su
internet ha creato quindi contemporaneamente una risorsa e un problema, considerando la difficoltà di tenere sotto controllo quanto diffuso e di avere una conoscenza precisa del materiale pubblicato. Di contro, è sorta la necessità che la privacy non si contrapponga alla
libertà di informazione. Come conciliare quindi questi due bisogni, entrambi fondamentali?
Il
Garante per la protezione dei dati personali è giunto negli ultimi tempi con lo stabilire alcune
linee guida per gli
archivi dei giornali online, con l'intento di preservare sia i cittadini che l'integrità storica e la piena fruibilità dei contenuti pubblicati. Nello specifico, gli editori dovranno adottare alcune modalità tecniche per evitare che i
motori di ricerca estraggano in automatico dagli
archivi dei giornali tutti i dati personali che vi sono contenuti, anche quelli non più attuali o incompleti che possano
ledere la riservatezza delle persone. Ad esempio, predisponendo una versione dell'articolo che non riporti i
dati personali dei ricorrenti nel caso in cui l'articolo possa essere estratto automaticamente da motori di ricerca esterni; oppure prevedendo differenti modalità di presentazione delle pagine sul web, in particolare garantendo che le notizie siano rintracciabili soltanto usando il motore di ricerca del giornale o del sito web.
Queste soluzioni consentono di tutelare gli interessati e di preservare, al contempo, l'
integrità della memoria storica, la
libertà di ricerca, il
diritto allo studio e all'
informazione poichà© gli utenti potranno comunque continuare a consultare la versione integrale degli articoli attraverso funzioni di ricerca interne al sito del giornale.
Le discussioni e le polemiche sui
pregi-difetti del web non saranno attenuate da questo provvedimento, ma indubbiamente la decisione del Garante costituisce uno dei primi, fondamentali, passi, per una regolamentazione che metta al centro la
libertà individuale e collettiva.