La censura cinese adesso colpisce i videogames

I videogiochi, i cui contenuti minano la moralità  e la cultura cinese, saranno messi al bando dalle autorità  governative.

Autore: Santina Buscemi

Gli appassionati di videogiochi come "Il Padrino", "Gangster" e "Mafia Hitman" dovranno rinunciare a questi giochi e ad altri simili. Il governo cinese ha infatti esteso l'attività  censoria al mondo dei videogames, mettendo al bando tutti i titoli, i cui contenuti "promuovono l'oscenità , il gioco d'azzardo e la violenza e quindi minano la moralità  e la cultura tradizionale cinese", come riportato dall'agenzia di stampa di stato Xinhua.
La Cina interviene quindi per suddividere i giochi fra leciti ed illeciti, per evitare che le giovani generazioni siano influenzate negativamente dai contenuti violenti, mitizzando le figure di gangster e criminali e non comprendendo la gravità  delle azioni illegali. Le forze interne, quindi, dovranno sorvegliare siti online e rivenditori, punendo con durezza coloro che daranno spazio ai giochi considerati proibiti.
Un giro di vite che si somma ad azioni di censura precedenti adottate dal governo cinese: oltre alle considerazioni personali su questioni come libertà , potere, influenza, la decisione adottata avrà  un risvolto economico. Società  estere, ad esempio Sony Online Entertainment, divisione di Sony Corp, potrebbero essere colpite dalle nuove regole, a vantaggio di industrie locali, come Shanda Interactive Entertainment, NetEase.com e Changyou.com, così come riportato dagli analisti.

Visualizza la versione completa sul sito

Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, acconsenti all’uso dei cookie.