La rabbia dei seguaci di
WikiLeaks non si placa: i portali online di
Visa,
Mastercard e dell'ex-governatore dell'Alaska
Sarah Palin sono stati attaccati da alcuni
hacker che in questo modo hanno dimostrato il proprio sostegno ad
Assange,
arrestato a Londra con l'accusa di
molestie sessuali, e al suo sito.
L'attacco è stato rivendicato da un gruppo chiamato "
Anonymous" facente parte della "
Operazione PayBack", l'insieme di pirati informatici che nei giorni scorsi aveva attaccato il sito di
PostFinance.
Per gli hacker, Visa e Mastercard sarebbero rei di aver interrotto il trasferimento di donazioni in favore di WikiLeaks: da qui la decisione di bloccare ogni attività dei siti attraverso un attacco di tipo
DDos.
Il sito internet di Sarah Palin, che aveva accusato Assange di essere "un agente anti-americano con le mani sporche di sangue", è rimasto fuori uso per alcuni minuti. Gli hacker hanno inoltre disabilitato le carte di credito della donna e di suo marito
Todd.
I pirati informatici impegnati nella "Operazione PayBack" hanno inoltre dichiarato che "chiunque sia contro Wikileaks è nel mirino".
Secondo alcune indiscrezioni, il prossimo sito nel mirino degli hacker sarebbe
Twitter: sembra che il
social network stia facendo scomparire le
tags relative a
WikiLeaks e non è da escludersi una chiusura forzata dell'account Twitter del sito di Assange.
Il fondatore di WikiLeaks, intanto, aspetta in un carcere di Londra che la giustizia decida sulla sua estradizione.