L
'arresto del fondatore di
WikiLeaks Julian Assange ha scatenato la rabbia dei suoi seguaci che hanno visto nella sua cattura un assalto alla
libertà di stampa.
Tra di essi vi è anche un
gruppo di hacker battezzatosi "
Operazione PayBack": i pirati informatici hanno attaccato il sito di
PostFinance – la banca svizzera che ha
bloccato il conto di Assange – con un
Ddoss Attack, rendendolo inaccessibile per ore.
Sotto attacco anche il sito di
PayPal, dopo la decisione di interrompere il servizio attraverso cui era possibile effettuare donazioni a WikiLeaks.
Nel frattempo, secondo il sito di informazioni online
Cnet, un'altra società ha bloccato i trasferimenti di denaro al sito di Assange: si tratta di
MasterCard International che ha giustificato la propria decisione affermando che il regolamento di MasterCard vieta ai clienti di intraprendere o favorire, sia direttamente che indirettamente, azioni illegali.
Inoltre
Facebook ha dichiarato che la
fan page dedicata a WikiLeaks (che conta quasi un milione di sostenitori) non chiuderà poichà© "non viola i contenuti standard del social network e non è stato riscontrato nel materiale pubblicato nulla che sia in contrasto con le regole".
Il sito di Assange, intanto, continua anche senza di lui. Il portavoce
Kristinn Hrafnsson ha dichiarato: "Wikileaks è operativo. Proseguiamo sulla stessa strada come prima. Qualunque sviluppo riguardo Julian Assange non cambierà i piani che abbiamo sulle diffusioni di oggi e dei prossimi giorni".
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