Il blocco
annunciato è durato pochi giorni: i cittadini
iraniani sono di nuovo in grado di utilizzare la posta elettronica di
GMail.
Ora le autorità iraniane sostengono di non avere mai desiderato il blocco di GMail, che sarebbe solo una conseguenza
indesiderata del blocco di
YouTube, un altro servizio di Google, resosi recentemente "colpevole" di aver diffuso un
video blasfemo contro la religione musulmana.
Pare che il blocco di GMail abbia destato considerevoli
proteste.
Va tenuto in considerazione, infatti, che il
livello tecnologico dell'Iran non è molto diverso da quello dell'Italia, con 32 milioni di utenti Internet su 75 milioni di abitanti. Il blocco di GMail colpiva quindi anche molte attività commerrciali.
Le autorità si dicono comunque determinate a trovare un modo di
bloccare YouTube pur lasciando accessibile GMail.
Sempre che non vada in porto il progetto di
isolare completamente il Paese da Internet.