Per dimostrare che le
accuse di
spionaggio a favore del governo cinese sono false,
Huawei è disposta a consentire
accesso illimitato al proprio
software.
Secondo alcune
indiscrezioni, l'indagine condotta dal governo americano non avrebbe trovato traccia di quell'
attività spionistica che l'azienda cinese (insieme a
ZTE) è accusata di aver praticato, e che secondo la commissione del Congresso USA sullo spionaggio meritava l'
esclusione della società cinese dalla possibilità di operare per conto dello Stato e di effettuare acquisizioni e fusioni in territorio USA.
Ma Huawei intende fugare ogni dubbio, e così, per bocca del suo dirigente australiano
John Lord, ha dichiarato: "Huawei è disposta a offire un accesso completo e illimitato al codice sorgente del nostro software e al nostro equipaggiamento".
Anche se il grosso delle attività di Huawei si svolge ancora nel continente asiatico, le accuse di spionaggio le hanno fatto
perdere commesse non solo negli USA, ma anche in paesi alleati come il Canada e l'Australia. Non c'è da stupirsi, quindi, che voglia far riconoscere al più presto la propria
innocenza.