Oggi i lavoratori del comparto informatico di
Telecom Italia incrociano le braccia. Motivo della protesta la riorganizzazione del gruppo, che nel prossimo futuro farà confluire nella controllata
Shared Service Center (Ssc) tutte le
attività IT dell'azienda.
Per i lavoratori del settore c'è il rischio che questo si traduca in nuovi
tagli al personale: i dipendenti che rischiano il posto sarebbero circa
800.
La segreteria di
Slc Cgil, promotrice dello sciopero insieme a
Fistel Cisl e
Uilcom Uil, spiega in un comunicato le ragioni del gesto: "Telecom ha avviato in questi giorni la cessione di migliaia di informatici, professionalità elevate, con lo scopo esclusivo di
ridurre il costo del lavoro e i livelli occupazionali".
"à‰ evidente - incalza
Alessandro Genovesi, segretario nazionale della Slc - la strategia di Telecom Italia, che tramite cessioni e una ristrutturazione permanente, non fa altro che perseguire una politica di riduzione del personale, senza affrontare i nodi veri che si chiamano investimenti e rilancio industriale".
"Negli ultimi tre piani industriali - aggiunge Genovesi - ha prevalso solo la logica del risparmio: riduzione degli investimenti, svendita di pezzi, come in Germania e Francia, e tagli al costo del lavoro. Il risultato è che dieci anni fa Telecom aveva 120mila dipendenti e oggi ne ha circa
58mila".
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