"Sto tentando in bagno", ha scritto
Sabrina Misseri all'amica
Mariangela nel giorno dell'omicidio della cugina Sarah. Una scusa per prendere tempo e per compiere così l'efferato omicidio che ha sconvolto l'Italia?
Il testo è stato giudicato strano dal Gip che ha convalidato la custodia in carcere della ragazza. Nei quasi dieci minuti di ritardo, entro cioè le 14.39, rispetto all'appuntamento delle tre ragazze (14.30) si è compiuta la triste fine di Sarah.
Un'altro sms mandato a
Sabrina da un'amica è memorizzato nei tabulati alle 14.31. Le risponde alle 14.35, solo 4 minuti dopo.
La scena del delitto è dunque durata meno di sette minuti: dal suo squillo a Sabrina della vittima delle 14.28 al sms mandato da Sabrina all'amica.
Nel frattempo
Michele Misseri ha fornito nuove dichiarazioni dettagliate sull'orrendo crimine di Avetrana. Sarah piangeva disperatamente e, sempre a sua detta, i due complici - padre e figlia - avrebbero dovuto solamente dare una lezione alla quindicenne.
Non volevano ucciderla ma solamente spaventarla. Michele ha anche raccontato che le motivazioni erano principalmente due: gelosia per le attenzioni di
Ivano, il ragazzo che piaceva a Sabrina, e la paura che Sarah rivelasse di aver subito alcune
molestie dalla zio.
Lunedì il Gip pronuncerà la decisione del sull'incidente probatorio, chiesto dalla Procura di Taranto per fare il punto sulle dichiarazioni di Michele Misseri in merito all'omicidio della nipote.
Attraverso gli elementi che emergeranno si potrà far definitivamente luce sul delitto di cui sono imputati genitore e figlia.
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