Il numero uno di Facebook, Mark Zuckerberg, ha respinto le accuse da parte dei blogger ucraini che scrivono sul conflitto in Donbass, più volte bloccati e censurati per i loro post inneggianti alla violenza.
Nel rispondere alle lamentele degli utenti ucraini, Zuckerberg ha dichiarato che alcuni contenuti sono stati rimossi perché offensivi e quindi contrari alle regole del social network.
Zuckerberg ha così affermato: "Non consentiamo contenuti che sono apertamente ostili o contenenti insulti etnici o che incitino alla violenza. Ci sono state alcune pubblicazioni che hanno violato questa regola, e penso che abbiamo fatto la cosa giusta per le nostre politiche di rimuovere tali contenuti".Zuckerberg ha inoltre voluto ribadire che il social network non ha una sede in Russia, spiegando che i contenuti degli utenti ucraini sono esaminati da un team internazionale a Dublino.
Secondo Kiev, tuttavia, ci sarebbero dei moderatori russi che controllano gli utenti ucraini, fedeli all'agenda politica del Cremlino nel conflitto in Ucraina.
Il presidente ucraino Petro Poroshenko questa settimana ha addirittura lanciato un appello personale a Zuckerberg affinché apra un ufficio separato nel Paese, per evitare le offese contro il suo account Facebook.
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