Ad inizio ottobre erano iniziati i primi controlli sui
siti di
gioco telematico, che avevano portato alla cancellazione di
45 giochi. Stiamo parlando della
Cina e della sua guerra contro i contenuti del
web: dopo mesi in cui si è sentito parlare del
filtro "Green Dam", l'attenzione del Governo sembra essersi spostata sui
giochi online.
L'
organismo addetto al controllo dell'informazione, il
Gapp, ha quindi deciso di oscurare "
World of Warcraft", un gioco che conta circa cinque milioni di abbonati in tutta la Cina.
La censura ha però innescato diverse
polemiche: il
Moc, ossia il
Ministero della Cultura cinese, ha etichettato quanto avvenuto come un
abuso di potere.
Secondo
Li Xiong, alto funzionario del Moc, il Gapp non avrebbe "il diritto di intraprendere un'azione censoria contro il gioco". La diatriba interessa gli
incarichi di competenza: secondo le direttive del
Consiglio di Stato, il giudizio sui giochi online sarebbe di competenza del Moc, ma prima della presentazione al pubblico, i giochi dovrebbero avere il nulla osta del Gapp.
Alla base della disputa sulle competenze risiede probabilmente il futuro di "
World of Warcraft".
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