Un portavoce di
Microsoft ha
smentito seccamente l'indiscrezione nata all'inizio di settimana scorsa secondo cui in
Windows 7 sarebbero presenti delle backdoor utilizzabili per intercettare informazioni dell'utente.
La voce si era diffusa dopo che un funzionario della
National Security Agency, tale
Richard Schaeffer, aveva rivelato che la sua agenzia aveva collaborato a "
migliorare le politiche di sicurezza di Windows 7". La notizia ha subito allarmato l'opinione pubblica, preoccupata che la NSA potesse "
spiare" gli utenti dell'Os: l'ente americano, infatti, è molto famoso proprio per le attività di
intercettazione.
Ben coscia di questo fatto Microsoft ha disambiguato la situazione dichiarando che
la NSA ha collaborato solo in misura minima a Seven e solo riguardo al
Security Compliance Management Toolkit, un tool mirato alle aziente per aiutarle a migliorare la sicurezza di Windows e Office.
Niente "microspie" nel codice di Windows, quindi. Resta da chiedersi perchà© Microsoft abbia accettato, se le dichiarazioni corrispondono a verità , l'aiuto della NSA. La minaccia della trasparenza e della privacy è palese ed è impossibile che Microsoft non l'abbia preventivata. Soprattutto ora che con Windows 7 l'
immagine del colosso di Redmond sta migliorando, la scoperta di un fatto del genere sarebbe un autogol clamoroso.
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