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Steve Jobs ribadisce, Flash? No, grazie

Steve Jobs è recentemente intervenuto ancora una volta sulla questione Flash. Questa volta lo ha fatto con una lettera aperta in cui spiega perchà© Apple, in futuro, non supporterà  la tecnologia Adobe.

Autore: Andrea Sala

Pubblicato il: 30/04/2010

Che Steve Jobs non amasse Flash di Adobe si sapeva. Era da tempo, però, che il CEO di Apple non interveniva in prima persona sulla questione.
Ebbene, per chiarire una volta per tutte la posizione della sua azienda nei confronti del famoso standard web, Jobs ha scritto una lettera aperta abbastanza esplicita. Titolo: "Toughts on Flash" (Pensieri su Flash). E i pensieri contenuti nello scritto condannano la tecnologia di Adobe a non essere supportata sui prodotti Apple.
La decisione di Jobs è esposta in maniera piuttosto franca, punti deboli di Flash compresi. Il prodotto di Adobe, in primis, è 100% proprietario e solo l'azienda che lo controlla può definirne prezzo, sviluppo e utilizzo. Apple invece "ha adottato HTML5, CSS e JavaScript – tutti standard aperti", soprattutto per l'alta performance e il basso consumo che essi garantiscono.
Oltretutto gli standard alternativi non rappresentano una percentuale così esigua dei contenuti sul web. La maggior parte dei siti più visitati – YouTube, Vimeo, Netflix e molti altri – offre anche filmati in formato H.264, che i prodotti Apple supportano appieno.
Un'altra ragione del "divorzio" da Flash è l'abbondanza di problemi di "sicurezza, affidabilità  e performance" che il software propone.  Qui il motivo che più interessa a Jobs è l'abbondanza di crash di sistema che Flash provoca, anche sui Mac. Troppo il rischio di includere lo standard anche sui dispositivi portatili, dove l'immediatezza e la fluidità  d'uso sono cruciali.
L'impatto che la tecnologia Adobe ha sulle batterie dei dispositivi portatili, poi, è un altro punto a sfavore di Flash: la decodifica di video via software – come avviene per il prodotto Adobe – pesa troppo sull'autonomia. Meglio ancora il decoder H.264 che, lavorando via hardware, permette una maggior durata delle batterie. Flash, poi, è chiaramente stato pensato per i Pc e molte delle sue feature non funzionerebbero su un dispositivo touch, come l'iPad. Jobs qui fa l'esempio del "rollover" del mouse che fa comparire elementi aggiuntivi e menu sui siti Flash-based. Ebbene, con la tecnologia a sfioramento il concetto stesso di "rollover" scompare. Se bisogna riscrivere i siti in Flash per farli funzionare sull'iPad, perchà© non farlo usando HTML5 o JavaScript, invece?
Ma il motivo più importante che ha spinto Jobs ad abbandonare Flash è un altro. Precisamente si tratta del fatto che, introducendo una terza parte fra Apple e gli sviluppatori (parliamo delle famose Apps), il processo di aggiornamento diventa molto più lento.
Gli sviluppatori, infatti, "possono utilizzare i miglioramenti della piattaforma solo se e quando la terza parte decide di adottare le nuove feature. Non possiamo essere alla mercà© di una terza parte per offrire i nostri miglioramenti agli sviluppatori", ha sottolineato Jobs.
In sostanza la "nuova era" del computing è tutta dei dispositivi portatili con interfaccia touch, secondo il CEO di Apple, senza dimenticare gli standard web aperti. Jobs ne è sicuro: in questo scenario non c'è posto per Adobe, almeno sui prodotti Apple.
Sì, perchà© rimane comunque tutto l'ecosistema Pc e Windows che ancora dipende in gran parte da Flash. Per fortuna di Adobe.

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