Che
Apple non tollerasse il
Jailbreaking era ben noto. Ora però la società sta passando a misure più concrete.
La recente notizia del deposito di un
particolare brevetto presso le autorità americane competenti non fa che confermarlo: la denominazione della tecnologia è "
sistemi e metodi per identificare utenti non autorizzati su un dispositivo elettronico".
Di cosa si tratta? Il brevetto raggrupperebbe
sistemi e meccanismi sviluppati da Apple per impedire agli utenti di effettuare "
usi non autorizzati" dei suoi device.
Fra questi, oltre al
furto di un dispositivo al suo legittimo proprietario, è contemplato anche il celeberrimo
Jailbreak.
La tecnologia depositata permetterebbe di identificare gli utenti "colpevoli" di usi non autorizzati attraverso diversi metodi: dalle
coordinate GPS alle
foto dell'ambiente circostante, dalla
frequenza cardiaca dell'utente alla
registrazione della sua voce. E ce ne sono molti altri.
Dopo aver raccolto tali informazioni, poi, il sistema sarebbe anche capace di "
chiedere aiuto". Come? Inviando una
e-mail o un
messaggio su
Facebook, Twitter oppure ad altri servizi sul web.
La tecnologia brevettata, inoltre, è capace anche di
limitare l'accesso ad alcune features del dispositivo: applicazioni, browser, rubrica e altre funzionalità potrebbero venire disabilitate. Fino a quando l'utente non si identifica.
Sebbene il fine ultimo del brevetto sia
proteggere chi ha subito un furto, il Jailbreak è espressamente citato fra gli usi "non autorizzati".
Questo nonostante una
Corte americana abbia già
decretato come "legale" la pratica tanto osteggiata da Apple. Ma non è tutto.
L'accesso a fotografie, dati sulla posizione e registrazioni vocali potrebbe anche
violare la privacy degli utilizzatori. Si tratta forse di uno dei molteplici brevetti depositati da Cupertino e destinato alle ragnatele?
Di sicuro non parte con il piede giusto.
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