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Steve Jobs e l'incidente giapponese, tutto falso

Apple è stata costretta a stroncare alcune voci riguardo un "incidente" che avrebbe coinvolto Steve Jobs durante una vacanza in Giappone: nessun battibecco in aeroporto e nessun frase "anti-nipponica".

Autore: Andrea Sala

Pubblicato il: 15/09/2010

Apple è stata costretta a rilasciare una veloce dichiarazione per zittire alcune voci riguardanti Steve Jobs e un fantomatico incidente in Giappone, incidente che stava assumendo dimensioni un po' troppo scomode.
Ma andiamo con ordine.
A luglio Jobs ha passato alcuni giorni di vacanza in Giappone con la famiglia. Al momento di prendere il suo jet privato per tornare in patria, però, Mr. Apple sarebbe stato fermato alla dogana dell'aeroporto di Kansai, vicino a Osaka. Il motivo? La presenza di alcune shuriken - le famose stelle metalliche da lancio della tradizione ninja - e altre lame nella valigia del CEO di Apple.
Gli addetti alla dogana avrebbero impedito a Jobs di portare gli oggetti di cui sopra sull'aereo, scatenandone le ire. Il CEO di Cupertino si sarebbe prodotto in un battibecco piuttosto accesso con il personale della dogana, battibecco conclusosi, pare, con la scomoda frase: "Non tornerò mai più in Giappone!".
I fatti sono stati divulgati dal tabloid asiatico SPA! Magazine e hanno rapidamente fatto il giro del mondo. D'altronde quello che succede a Jobs è sempre molto seguito, anche gli eventi che esulano dal suo ruolo di CEO di Apple.
Nel diverbio all'aeroporto, Jobs avrebbe più volte cercato di convincere il personale dell'assurdo divieto, visto che il velivolo era il jet privato del businessman americano. Ma non c'è stato verso.
A distanza di alcuni mesi, però, ecco arrivare la smentita ufficiale da parte di Apple, espressa dal portavoce Steve Dowling: "Steve è stato In Giappone questa estate per una vacanza a Kyoto, ma gli incidenti descritti in aeroporto sono totalmente inventati. Steve ha apprezzato il suo soggiorno e spera di poter tornare presto in Giappone".
La dichiarazione ha posto fine - o forse no - a una ridda di iniziative ironiche nate in rete: dalle finte fotografie in cui Jobs è ritratto con la classica divisa ninja all'esistenza di un hobby segreto del CEO, ossia l'ammirazione verso i guerrieri ombra nipponici.
Niente di tutto questo è vero, quindi. Probabile incidente "diplomatico" scongiurato.

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