Gli scienziati del
Cern di Ginevra hanno raggiunto un altro importante traguardo nella scoperta delle origini dell'universo grazie a un nuovo esperimento svolto con l'ausilio dell'acceleratore di particelle
LHC (Large Hadron Collider).
Dalla collisione di ioni di piombo sono state generate
temperature di migliaia di miliardi di gradi, vicine a quelle dei primi istanti del
Big Bang.
Federico Antinori, dell'Istituto nazionale di Fisica Nucleare di Padova e uno dei coordinatori del
progetto Alice, che studia le condizioni dei primi istanti di vita dell'universo, ha affermato che "con queste prime prove inizia un programma di fisica per studiare il comportamento dell'universo nei suoi primi istanti di vita".
Questo esperimento segue infatti quello di
collisioni ad alta energia tra protoni che aveva suscitato tanto clamore nei mesi passati. I risultati dello scontro tra
ioni di piombo potrebbero confermare un modello teorico, finora mai confermato, che ipotizza stati diversi per la materia.
Secondo
Roberto Petronzio, presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, "quello che accade in queste condizioni è una
transizione di fase, ossia qualcosa di simile a quello che accade quando l'acqua diventa vapore o quando un metallo si scioglie".
Alle temperature raggiunte nell'anello di
27 chilometri dell'acceleratore, le particelle di cui sono fatti gli ioni di piombo,
quark e
gluoni normalmente fissi nel nucleo, verrebbero liberati andando a formare qualcosa di simile a plasma, un miscuglio di particelle semi-libere.
I ricercatori del Cern e i responsabili del progetto Alice pensano che con i prossimi esperimenti ci saranno buone possibilità di confermare l'
esistenza del plasma. Continuano così gli sforzi per svelare i segreti dei primi milionesimi di secondo dell'universo.
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