Il fondatore di
Open Book Alliance e direttore del
Book Server Project di internet Archive Peter Brantley si trova in questi giorni a Milano per partecipare al workshop internazionale
Ifbookthen e a
Meet the media Guru. Per Brantley, occorre salvare il patrimonio letterario ed un modo per farlo può essere il prestito di
e-book nelle biblioteche.
L'uomo
ha affermato che questo è un periodo di
grandi cambiamenti nel modo in cui vengono gestite le informazioni, soprattutto per via della condivisione di notizie in formato digitale.
"Digitalizzare i libri è tecnicamente molto semplice – ha dichiarato Brantley – il problema è che si possono trasformare in versione elettronica solo le opere di pubblico dominio".
Ciò significa quasi esclusivamente
volumi molto vecchi che rappresentano circa il
20% della produzione letteraria globale.
Per Brantley è importante ampliare questa percentuale, estendendo alla conversione elettronica anche tutti i volumi del Novecento che spesso finiscono fuori catalogo ma che sono ancora di pubblico dominio.
"Le biblioteche dovrebbero diventare dei luoghi dove si possano
digitalizzare i libri e chiederne poi in prestito le
copie elettroniche, così che anche il patrimonio novecentesco non vada perso. Una volta collaudato, il meccanismo potrebbe essere esteso anche alle nuove uscite", ha concluso Brantley.
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