La banca
Morgan Stanley, che ha curato lo
sbarco in Borsa di Facebook, nel corso di una conference call con i broker svoltasi ieri sera, ha annunciato l'intenzione di
voler regolare i prezzi degli scambi avvenuti lo scorso venerdì, giornata che ha segnato il
debutto sul Nasdaq del social network di
Mark Zuckerberg, al fine di assicurarsi che nessun investitore possa pagare
più di 43 dollari ad azione.
Secondo le ultime indiscrezioni, la banca avrebbe spiegato ai broker che
non saranno realizzati gli ordini di vendita sulle azioni a un minimo di 43 dollari dopo l'Ipo di Facebook, considerati i bassi volumi a quella fascia di prezzo
il 18 maggio.
Occorre ricordare che in quella data (quella del debutto del social network in Borsa), a causa dell'avvio ritardato e di altri disguidi,
ci sono stati problemi tecnici sugli ordini di acquisto, vendita e cancellazione: in questo modo alcuni ordini possono essere stati realizzati male, rovinando di fatto l'Ipo nel primo giorno di contrattazione.
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