Giuseppe Vaciago, legale dei
tre dirigenti di Google imputati a Milano per violazione della privacy ritiene che se davvero ci fosse stato un obbligo di controllo sui ragazzini che
filmavano un compagno disabile, questo sarebbe spettato all’
insegnante presente in classe e non a
Google, che ha poi
caricato le immagini online. Vaciago ha così dichiarato: “Non esiste nell'ordinamento italiano un obbligo per Google di controllare il contenuto dei video, la professoressa non ha mosso un dito mentre i ragazzi filmavano, ha guardato impassibile una scena riprovevole. A differenza nostra che non avevamo un obbligo giuridico di controllo, lei ce l'aveva”.
L’avvocato ha poi sottolineato anche la
tempestività con la quale Google ha rimosso il video, esattamente
2 ore dopo la segnalazione da parte della
Polizia Postale.
Una parte dell’arringa difensiva è stata inoltre svolta dall’avvocato
Giulia Bongiorno che ha sottolineato come, in primo grado, il giudice
Oscar Magi abbia preso atto che “non ha senso pretendere il controllo preventivo, ma non se l'è sentita di assolvere e ha parlato di un obbligo di controllo che non riesco a rintracciare nel nostro ordinamento”.
La donna ha concluso il suo intervento dicendo che nel processo “
manca la chiarezza” e chiedendo insieme al collega Vaciago l’
assoluzione dei tre dirigenti di Big G.
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