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Postare troppi selfie può essere indice di psicopatia

Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Ohio rivela che scattarsi un selfie e poi postarlo sui social network è un comportamento che denota narcisismo, se non addiritturapsicopatia.

Autore: redazione social media

Pubblicato il: 09/01/2015

Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Ohio e pubblicato sulla rivista “Personality and Individuality Differences” rivela che scattarsi un selfie e poi postarlo sui social network è un comportamento che denota narcisismo, se non addirittura un disturbo di natura psicologica.
L’analisi è stata realizzata per indagare i tratti del carattere e della personalità che accomunano le persone che quotidianamente diffondono la propria immagine attraverso i social network, in particolare Facebook e Instagram.
Nello specifico, un campione di 800 uomini americani di età compresa tra i 18 e i 40 anni è stato sottoposto a due questionari.
Il primo ha indagato il tipo di rapporto con i “selfie”, il numero di loro pubblicazioni, l’eventuale applicazione di filtri e l’aspettativa nelle risposte degli amici.
Il secondo ha posto domande sul livello di autostima, narcisismo e oggettivazione della personalità, per tracciare una mappa dei comportamenti sociali degli uomini osservati.
Dai risultati è emersa una forte correlazione tra i livelli di narcisismo e autostima e il maggior numero di autoscatti pubblicati sui social network. 
Secondo Jesse Fox, docente di comunicazione e uno degli autori della ricerca, “i risultati non ci dicono che gli uomini che pubblicano un sacco di “selfie” sono necessariamente narcisisti o psicopatici. Di sicuro, però, hanno livelli medi di questi atteggiamenti antisociali più alti. Una persona narcisista può essere identificata dalla convinzione di essere più intelligente, più attraente e più in gamba degli altri. Ma è un atteggiamento di facciata che nasconde un’insicurezza di fondo”. Per quanto concerne la psicopatia, invece, i ricercatori fanno riferimento “alla mancanza di empatia e rispetto nei confronti degli altri e alla tendenza ad avere comportamenti impulsivi”.
Non irrilevante è apparsa anche l’abitudine a modificare le fotografie: chi lo fa più spesso, vive anche a un livello di auto-oggettivazione più alto, valorizzando la propria persona per l’aspetto e non per altre peculiarità.

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