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Lexmark peggio del previsto

I risultati finanziari di Lexmark relativi al secondo trimestre si sono rivelati peggiori delle attese, con una consistente diminuzione della domanda e un calo della quota di mercato. Positivi i dati di vendita solo nel settore delle stampanti laser e inkjet high-end.

Autore: Redazione D. Life

Pubblicato il: 22/07/2009


Lexmark International ha reso noti i risultati finanziari relativi al secondo trimestre, che si sono rivelati peggiori delle attese: la società  ha registrato una scarsa domanda di stampanti e altri dispostivi, e le stime per il terzo trimestre sono inferiori rispetto alle previsioni degli analisti.
Lexmark, la cui quota di mercato è scesa al 19%, si sta concentrando sempre di più su stampanti lower-end, nel tentativo di incrementare le vendite agli utenti che stampano molte pagine e utilizzano una pluralità  di dispositivi e servizi. Ma questa strategia non ha ancora dato i risultati sperati, soprattutto in questi tempi di recessione economica.
“Se guardiamo al mercato delle imprese notiamo che le aziende acquistano se non per necessità  impellenti”, ha dichiarato a Reuters Paul Curlander, Chief Executive di Lexmark.
Il dirigente ha tuttavia sottolineato come la società  abbia fatto registrare buoni risultati nel settore delle stampanti laser, il cui prezzo varia tra i 100 e i 200 dollari, e i relativi servizi. In crescita anche le vendite delle stampanti inkjet high-end, soprattutto negli Stati Uniti.
Il reddito netto complessivo è sceso nel secondo trimestre a 17 milioni di dollari (22 centesimi ad azione), dai precedenti 83.7 milioni (89 centesimi ad azione). Per la società  quello appena trascorso è stato il quarto trimestre consecutivo in perdita.
Escludendo i costi di ristrutturazione, il profitto è stato di 55 centesimi per azione, dato inferiore ai 60 centesimi previsti dagli analisti. Il risultato è tuttavia in linea con gli obiettivi aziendali, fissati tra i 50 ed i 60 centesimi ad azione.
anche le entrate sono diminuite del 21% passando da 1.14 miliardi a 904.6 milioni di dollari. In Europa il calo è stato del 25%. Gli analisti in questo caso si aspettavano circa 915.8 milioni di dollari.
Secondo i dati forniti, le entrate del settore laser e inkjet high-margin (come le stampanti ad inchiostro e toner) sono calate del 18%; le entrate del settore hardware sono diminuite del 29%.
Dopo la pubblicazione dei risultati finanziari, Tom Smith, analista di Standard & Poor's Equity Research, ha cambiato il proprio giudizio sulle azioni Lexmark, passando da “hold” a “buy”, e ha tagliato il suo target price. Le sue previsioni stimano che la crisi continuerà  a farsi sentire nel mercato delle stampanti fino al 2010.

Shannon Cross, della Cross Research, ha affermato che “i risultati di Lexmark non mostrano alcun miglioramento nel core business dell'azienda”.
Dal canto suo, Lexmark, uno dei maggiori attori sul mercato insieme a Canon e Hewlett-Packard, ha previsto per il terzo trimestre un ulteriore calo che porterà  le azioni a valere dai 40 ai 50 centesimi.

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