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RIM e Google rispondono ad Apple, è scontro aperto

Le ultime dichiarazioni di Steve Jobs hanno scatenato un vero putiferio nel mondo della tecnologia, dando per morti i tablet da 7 pollici e giudicando Android frammentato e poco aperto. Le risposte di RIM e Google non si sono fatte attendere.

Autore: Redazione Technology

Pubblicato il: 20/10/2010

Dopo le ultime critiche di Steve Jobs verso il mercato dei tablet da 7", giudicato morto sul nascere, e il giudizio negativo sull'effettiva apertura del sistema operativo Android, non sono tardate ad arrivare le risposte dei diretti interessati.
Il primo a reagire è stato Jim Balsillie, Co-CEO di Research in Motion, in un post del blog ufficiale di Blackberry dove si evidenzia la volontà  di Apple di distorcere i dati di mercato e le opinioni dei consumatori a proprio vantaggio.
"Chi vive fuori dall'area di influenza di Apple sa che i tablet da 7" costituiranno un'ampia fetta del mercato e che il supporto di Adobe Flash viene apprezzato dai consumatori alla ricerca di un'esperienza web completa".
La risposta del CEO di RIM continua poi facendo riferimento ai sorprendenti risultati di vendita di Apple.
rim-e-google-rispondono-a-apple-e-scontro-aperto-2.jpgBalsillie fa notare che Reasearch in Motion è al quinto trimestre positivo di seguito, con circa 14 milioni di Blackberry venduti, e che i risultati sbandierati da Steve Jobs comprendono anche il mese di settembre, mentre quelli di RIM si fermano ad agosto.
Con le vendite di settembre, quindi, i risultati di RIM non avrebbero nulla da invidiare a quelli di Apple.
Steve Jobs aveva poi lanciato una velenosa frecciatina anche a Google, criticando il sistema operativo Android per l'eccessiva frammentazione delle versioni e la difficoltà  che gli sviluppatori avrebbero nel lavorare con un sistema non così aperto.
Ecco la risposta di Andy Rubin, padre di Android, pubblicata su Twitter: "La definizione di open è: mkdir android ; cd android ; repo init -u git://android.git.kernel.org/platform/manifest.git ; repo sync ; make".
Ironia da sviluppatori a parte, Rubin vuole far notare che Android può essere scaricato e utilizzato come meglio si crede, cosa sufficiente a renderlo open-source.
rim-e-google-rispondono-a-apple-e-scontro-aperto-1.jpgàˆ arrivata invece da Iain Dodsworth, AD di Twitter, una risposta più comprensibile alle critiche di Steve Jobs circa le difficoltà  degli sviluppatori di Twitter nel programmare su Android.
Dodsworth ha prontamente smentito le parole di Jobs affermando che non ci sono problemi nella programmazione con l'OS di Google e che nemmeno si può parlare di frammentazione, visto che solamente due persone si occupano di sviluppare Twitter su Android.
L'ultima voce nel dibattito sull'effettiva natura open-source del sistema operativo di Google è infine arrivata da Joe Hewitt, sviluppatore di Facebook per iPhone.
Dalla sua esperienza, Android sarebbe chiuso tanto quanto iOS, visto che BigG non rilascia il codice prima della release interna, cosa che taglierebbe fuori dai giochi gli altri sviluppatori.
Lo scontro tra Steve Jobs e Andy Rubin sarebbe quindi una farsa, visto che Google e Apple non hanno alcuna intenzione di condividere realmente i loro sistemi come invece fanno Linux e Firefox, secondo Hewitt veri esempi di open-source.
Alla fine, da scontri come questo, si può trarre una sola conclusione certa: la continua lotta per il controllo dei mercati, con le parti in causa pronte ad attaccare e a difendere a seconda degli interessi in gioco.
Il motto "gli affari sono affari" è valido oggi come ieri.

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