Gli utenti online sono
sempre più attenti al modo in cui vengono trattati i loro dati personali e pretendono molto di più dalle aziende che devono gestirli. Lo
smartphone detiene un ruolo centrale, in quanto rappresenta oggi il principale dispositivo hi-tech di
archiviazione delle informazioni personali, ed è anche quello in cui risiedono i dati sensibili che preoccupano maggiormente gli italiani, ovvero informazioni bancarie, foto e video, e dati personali.
Questo – e altro – è quanto emerge dal
Trend Radar di Samsung che a margine del
mese Europeo della Sicurezza Informatica, iniziativa che ha voluto sensibilizzare i cittadini sull’importanza della protezione, della sicurezza e della privacy, ha fatto luce sui valori che gli italiani attribuiscono al tema, soprattutto in ambito mobile (studio condotto con metodologia WOA su 2000 persone tra i 20 e i 50 anni).
Quello della sicurezza informatica è, infatti, un argomento sempre più attuale, che vede l’Unione Europea già da tempo tra le nazioni più interessate alla cyber security ed alle materie ad essa connesse, grazie alla nuova direttiva europea sulla sicurezza informatica, il GDPR.
A casa dunque come al lavoro, in che modo gli italiani
proteggono i propri dati sensibili?Programmi antivirus (78%), caratteri speciali nelle password (69%), cambio frequente della stessa (61%), sono, secondo lo studio, i principali
strumenti di protezione.
Ma di che cosa si preoccupano in particolar modo i cittadini? Del PIN della carta di credito (86%), della password dell’internet banking (82%), delle foto e delle immagini personali (64%) che ormai si scattano quasi esclusivamente con lo smartphone e vengono condivise sui social network.
Secondo
Gabriele Faggioli, Presidente del Clusit (Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica)
e responsabile scientifico dell’Osservatorio Information Security & Privacy del Politecnico di Milano: “
In linea generale è consigliabile avere un atteggiamento parsimonioso nella gestione dei dati, sia nella quantità che nel trasferimento verso dispositivi mobile. Peraltro, è consigliabile evitare di lasciarli incustoditi o affidarli a persone terze”.
Dal Trend Radar emerge che è lo smartphone lo
strumento hi-tech principalmente utilizzato per l’archiviazione di informazioni personali, quello su cui gli italiani detengono anche moltissime informazioni non solo personali, ma anche lavorative, dato che quasi 1 italiano su 2 condivide dati e documenti aziendali sul proprio telefono.
Lo smartphone, protagonista tra i dispositivi mobile, è il preferito da 1 italiano su 3, e viene utilizzato in ogni momento della giornata, per navigare, chattare, fare shopping, ma anche per svolgere
pratiche più delicate come effettuare un bonifico da internet banking o un pagamento contactless.
Ma per quale motivo
ben 1 italiano su 3 si sente sicuro nel conservare tutto nel proprio telefonino? Perché lo si porta sempre con sé (51%), ed è più semplice e più pratico da utilizzare rispetto, magari, a un computer (29%). L’affidabilità è legata, principalmente, al pin numerico (66%), all’antimalware (55%), e ai continui aggiornamenti del software (52%).
Cosa, per gli italiani, mette più a rischio la
perdita di dati personali? I
Social network, in questo caso, entrano nel mirino: su tutti, infatti, lì risiede la paura di subire un furto di dati (59%), seconda solo all’apertura di siti non certificati (64%). Seguono le mail fraudolente (52%) e le connessioni Wi-Fi libere (46%). Non solo, il 72% degli italiani si dichiara vulnerabile quando naviga sui social, mentre il 68% quando clicca su link promozionali.
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