La
diffamazione in rete è ormai considerato un reato a tutti gli effetti, e davanti ad essa non si possono reclamare
diritti di anonimato o di privacy.
Lo dimostra un episodio avvenuto recentemente: cinque ragazzi di
Piacenza avevano creato nel gennaio scorso un gruppo su
Facebook dedicato ad una professoressa da loro poco amata. Nel gruppo i ragazzi davano sfogo alla propria frustrazione, forse causata da qualche brutto voto o richiamo di troppo, insultando la docente ed offendendola sia sul piano personale che su quello didattico.
La professoressa, però, anch'essa iscritta al popolare social network, ha scoperto il tutto e ha deciso di procedere per vie legali, denunciando l'accaduto alla polizia.
Le indagini hanno potuto risalire all'identità dei ragazzi mediante gli
indirizzi IP dei loro computer.
I cinque minorenni, più un sesto ragazzo non imputabile perchè sotto i quattordici anni all'epoca dei fatti, dovranno ora rispondere di
diffamazione a mezzo internet, e probabilmente provvedere ad un
risarcimento del danno in sede civile.
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