Il recente
blackout dei servizi di posta di
Google ha destato molto scalpore. Tra i vari effetti negativi, secondo molti analisti, c'è la cattiva pubblicità originata dall'inconveniente che sta causando problemi al lancio del servizio e-mail Google Apps
destinato alle aziende che viene fornito
a pagamento (50 dollari all'anno per utente).
Il blocco di due ore di martedì ha gettato
dubbi sull'affidabilità del servizio, che ora si sta impegnando a riscattare la propria reputazione. Oltre a scusarsi per l'accaduto e a spiegarne le cause, il colosso di Mountain View ha aggiunto
tre giorni gratuiti all'abbonamento annuale a Google App come sorta di “indennizzoâ€.
Ma il calo di fiducia causato dal blackout è solo l'ultimo dei problemi incontrati dal nuovo prodotto, la cui affermazione sul mercato stenta a concretizzarsi.
Secondo molti osservatori, il problema principale di Google Apps è che rappresenta il
passaggio da un sistema gratuito (quale è Gmail)
ad uno a pagamento: non è facile convincere i clienti a pagare, anche se il nuovo prodotto presenta caratteristiche migliorate e maggiori funzionalità .
“Una volta che ci si abitua ad avere qualcosa gratis, ci si aspetta di poter ottenere di più sempre gratisâ€, ha affermato a proposito
Trip Chowdhry, analista di
Global Equities Research.
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