Era il
29 aprile 1969 quando, in una stanza dell'
Università di Los Angeles, fu tentato il
primo esperimento di trasmissione dati fra due computer fisicamente lontani, oltre 500 km.
Il professor
Leonard Kleinrock, in collegamento telefonico con i colleghi dell'
Università di Stanford, doveva trasmettere solo la parola “
login†al computer dell'altro ateneo. A fare da nodo fra le due macchine un terzo calcolatore, denominato Imp, incaricato di
smistare i pacchetti di informazioni, potenzialmente a infiniti utenti.
Non si trattava, quindi, di un'email complessa, non di un file di grandi dimensioni, ma una semplice parola che, all'epoca, rappresentava un'impresa straordinaria. Per dire la verità
l'esperimento non riuscì completamente in quanto il professo Kleinrock riuscì a spedire solo le prime due lettere della parola prescelta, prima che un
crash di sistema lo interrompesse. Erano i
primissimi passi di Internet, o meglio di
Arpanet, nome della prima rete di computer nata anche in seguito alle ricerche di Kleinrock.
Arpanet nacque nel
settembre del 1969 su iniziativa dell'
Arpa, (Advanced Research Projects Agency), un progetto del
Dipartimento della Difesa americano. La prima rete vide la luce quando l'ente sentì l'esigenza di far “comunicare†fra loro i diversi computer impegnati in altrettanti progetti di ricerca. La nascita di Arpanet doveva essere la
risposta “tecnologica†al lancio dello Sputnik russo. Una risposta che ha surclassato di gran lunga il progetto spaziale sovietico, diventando una delle tecnologie più importanti dell'era moderna.
Il professor Kleinrock fu uno degli
studiosi più influenti nel campo, tuttavia non è il solo “padre†di internet. La rete infatti conta centinaia, forse migliaia di scienziati, studiosi ed esperti che hanno dato il loro contributo allo sviluppo del web:
Vinton Cerf, Steve Crocker, Jon Postel, Mike Wingfield, Ben Barker sono solo alcuni di essi.
Kleinrock fu però il più lungimirante: in un comunicato divulgato dall'Università e datato
3 luglio 1969 il professore parlava già di una
rete sempre funzionante, sempre disponibile, presente in tutti i luoghi e liberamente accessibile a tutti. Quel tipo di rete era pensata per trasmettere dati e mai Kleinrock avrebbe pensato che sarebbe diventata così presto un fenomeno capace di cambiare la vita del genere umano, eliminando tutti gli ostacoli legati alla razza, religione o credo politico: la
rivoluzione digitale era appena cominciata.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
BitCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.