A luglio era stata diffusa la notizia di una serie di
attacchi informatici che avevano preso di mira
siti sudcoreani e americani: decine di
portali governativi avevano subito
rallentamenti o
blocchi.
La causa di quanto avvenuto era stata collegata ad alcuni
software, installati sui
Pc all'insaputa degli utenti. I primi commenti avevano fatto riferimento alla
Corea del Nord, sospettata di avere a che fare con quanto avvenuto.
A distanza di alcuni mesi, il
capo dell'intelligence di Seoul avrebbe ora confermato questa ipotesi, annunciando come, a seguito delle indagini svolte, sembra ci sia il
ministro delle Comunicazioni nordcoreano dietro gli attacchi registrati ai siti.
“Gli attacchi a siti internet coreani e Usa sono stati fatti risalire a circuiti originati in Cina†avrebbe affermato il capo dell'intelligence sudcoreana,
Won Sei-hoon, nel corso di un'audizione a porte chiuse davanti a una
commissione parlamentare.
A riferire ciò l'agenzia stampa
Yonhap. Finora non sarebbero giunte risposte a ciò, ma è verosimile immaginare che il governo nordcoreano non resterà in silenzio davanti a queste accuse.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
BitCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.