In apparenza potrebbe sembrare una contraddizione, eppure una recente indagine ha messo in luce una forte correlazione fra lo
scaricare illegalmente materiale dalla rete e l'
acquisto legale.
La ricerca è stata realizzata da
Ipsos Mori, su richiesta di
Demos, nel
Regno Unito, su un
campione di circa 1000 persone, di età compresa fra i 16 e i 60 anni: secondo i dati raccolti, coloro che scaricano illegalmente
contenuti digitali dal web, sono fra i maggiori acquirenti di materiale legale.
Per l'esattezza, il
10% circa degli intervistati ha ammesso senza problemi di aver praticato il
download illegale, ma sono gli stessi individui a mettere in luce la loro propensione a effettuare acquisti legali. Rispetto ad una spesa dichiarata di circa
30 sterline l'anno, effettuata da chi non scarica nulla illegalmente, i downloader illegali spendono più del doppio, per l'esattezza
80 sterline circa l'anno.
Dai dati raccolti emergono quindi diverse considerazioni in merito: se la ricerca dovesse essere confermata da successivi studi, questo potrebbe influenzare o comunque far riflettere le
case discografiche e le
major cinematografiche.
Il dato dovrebbe essere incrociato ad altre
variabili, per permettere una maggiore analisi delle
abitudini d'acquisto dei downloader illegali: cosa determina la decisione di scaricare illegalmente o acquistare un Cd? Quanto l'acquisto legale di un prodotto è correlato a
promozioni,
sconti, riduzioni di prezzo, che scoraggiano l'utente a cercare la copia illegale? Il download illegale è effettuato per
ascoltare le tracce, prima dell'acquisto vero e proprio? Colpire chi pratica il download illegale significa colpire anche una parte di
mercato?
Tutte considerazioni che varrà la pena di approfondire, per comprendere appieno l'attuale mercato nei tempi del
P2p.
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