Su internet, patria della libertà di espressione, è sempre stato facile scrivere qualsiasi cosa e rimanere impuniti. Dopo l'interrogazione parlamentare presentata dal deputato italiano
Tiziano Motti, però, il futuro potrebbe essere diverso.
Motti infatti era stato bersagliato di accuse su diversi
blog, durante la sua campagna per le elezioni al Parlamento Europeo. Dopo i fatti si era preoccupato di conoscere quale fosse la
legislazione europea in merito e se fosse possibile identificare i
gestori dei blog e
siti diffamatori per citarli in giudizio.
Reputando le normative inadeguate, Motti ha presentato una richiesta di provvedimento in Parlamento. Richiesta che, a un mese di distanza, ha ricevuto
risposta ufficiale.
La Commissione europea si è detta disposta a discutere, con tutti i soggetti interessati, ogni possibile miglioramento della normativa attualmente vigente allo scopo di adeguarla al cambiamento tecnologico e alle nuove dinamiche sociali.
La legislazione europea, infatti, tutela la
libertà di espressione e la
privacy di chi scrive sul web, ma demanda alle singole nazioni la protezione dei
soggetti passivi, ossia chi riceve insulti e accuse da utenti internet.
Per Motti dovrebbe essere proprio l'
EU a regolamentare questo aspetto, vista la
natura globale e transnazionale di internet, così simile a quella dell'Unione.
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