L'
International Federation of the Phonographic Industry dice no: no a quanto diffuso recentemente da un'
indagine britannica, che ha gettato, in un certo qual senso, una
luce positiva sul mondo del
download illegale.
La ricerca in questione, realizzata da
Ipsos Mori su richiesta di
Demos, aveva mostrato una correlazione fra il
pirataggio sul web e l'
acquisto di musica a norma di legge, dimostrando come chi fa download illegale, acquista anche una gran quantità di
materiale legale.
L'
Ifpi ha voluto rispondere a tale notizia, ribadendo come il download illegale abbia effetti negativi sul
settore musicale. I
pirati del web commettono un reato, perseguibile legalmente, e il loro operato non fa che compromettere il mercato musicale.
L'International Federation of the Phonographic Industry ha portato la testimonianza di un'altra ricerca condotta da
Ipsos, che mette in luce come solo il
26% dei
downloader illegali, sia solito acquistare musica.
Nessuna correlazione diretta, quindi, ma solo la prova che chi scarica illegalmente canzoni da internet è interessato alla
musica. Con il suo operato, però, danneggia l'intera
industria musicale: questa la tesi di Ifpi.
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