Si apre un altro capitolo nella vicenda
Google Books. La società di Mountain View ha presentato una
nuova versione dell'accordo con autori ed editori per la digitalizzazione e la pubblicazione online delle opere letterarie.
La nuova proposta di Google, già approvata da
Authors Guild e
Association of American Publishers, apporta sostanziali cambiamenti alla prima versione dell'accordo, che aveva suscitato un'ampia varietà di critiche legate soprattutto al problema dei diritti d'autore e del monopolio del mercato.
Il nuovo testo limita notevolmente il numero di opere interessate dall'operazione di Google: saranno digitalizzati solo i libri provenienti da
Stati Uniti, Canada, Australia e Regno Unito. Viene inoltre istituito il
Book Rights Registry, un ente di controllo che sarà composto da rappresentanti di autori ed editori. Secondo i termini del nuovo accordo gli introiti derivanti dalle
opere orfane (per le quali nessun autore ha rivendicato i propri diritti) contribuiranno a creare un fondo che finanzierà la ricerca degli stessi autori aventi diritto per un periodo di 10 anni, dopo di che il denaro verrà devoluto in opere di beneficenza. La monetizzazione delle opere sarà attuata mediante tre possibili modelli di business: la
sottoscrizione individuale, il
print-on-demand e il
download a pagamento. I detentori dei diritti potranno scegliere tra queste possibilità o l'eventualità di fornire le loro opere a titolo gratuito, e conserveranno in ogni momento la facoltà di chiederne la
rimozione.
Per conoscere il destino di questa nuova bozza di accordo bisognerà attendere ancora qualche mese: secondo il Wall Street Journal il
Dipartimento di Giustizia statunitense si pronuncerà sulla questione solo nel 2010.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
BitCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.